27 dicembre 2008

Buon Natale !?!

Scritto da Stefano Montanari
giovedì 25 dicembre 2008

 Per ragioni che non capisco ma che accetto, è uso augurare al prossimo un buon 25 dicembre, l’ipotetico compleanno di Gesù, e al diavolo il resto dell’anno.

Ligio alla tradizione, anch’io voglio mandare un po’ di auguri.

Per diritto di precedenza, buon Natale a Silvio Berlusconi che, forse approfittando di un percorso di vita incontestabilmente più lungo, di miracoli ne ha fatti ben più di Cristo: dalla sparizione dei rifiuti di Napoli a quella, tuttora in corso, del cervello di molti connazionali.

Per diritto onomastico, a seguire, buon Natale a Cristiano Di Pietro, rampollo di cotanto padre e miracolosamente veloce nell’apprendere i segreti del galateo politico italiano. E, naturalmente, buon Natale al babbo e alla sua squadretta di cementificatori, di vestali, di pontefici (nel senso etimologico di costruttori di ponti) e di emuli dei simpatici castori costruttori di dighe, in questo caso in versione lagunare.

Buon Natale ad Antonio Bassolino, capitano coraggioso che ha saputo resistere alla tempesta senza che nessuno gli abbia fatto tirar fuori i miliardi di Euro (chi sa dire quanti?) scomparsi in un festoso gioco di prestigio di ecoballe e di aziende dai compiti misteriosi.

Buon Natale ai giudici per i quali essere ubriachi ed

accoppare (meglio se dopo averla violentata) una donna che non è d’accordo ed oppone resistenza non sono aggravanti come potrebbe apparire a noi che, ingenui ed ignoranti di leggi, siamo capaci di usare solo il buon senso, ma sono attenuanti. E, ancora, un buon Natale a loro, ai magistrati, per i quali massacrare l’ambiente è marachella indegna di attenzione.

Al proposito, buon Natale alla Chiesa Cattolica Romana che se ne sta distrattamente ad osservare senza alzare un dito (sempre che se ne accorga) lo scempio che si fa, almeno in proporzione terrestre, del Creato del cui progettista si dichiara rappresentante.

Un doveroso buon Natale alla famosa legge CIP6, camaleontico monumento all’illegittimità ed alla mascalzonaggine.

Buon Natale alla Costituzione, mutilata e sbeffeggiata da un parlamento mai eletto da nessuno con le ultime amputazioni sottoscritte docilmente da un presidente della repubblica cui nessun italiano ha dato il seggio in senato.

Parlando di voti, come non augurare buon Natale agli scrutatori abruzzesi, stanchi per il superlavoro, cui sono sfuggiti i voti dati alla lista Per il Bene Comune addirittura nel seggio dove ha votato il candidato al governatorato?

E i miei auguri alla Mafia, senza il cui apporto una bella fetta dell’economia nostrana chiuderebbe bottega, preceduta dalla nostra politica.

Naturalmente buon Natale alle società di calcio che vivono in un’altra economia e che possono permettersi di sborsare decine di milioni di Euro per assicurarsi i deliziosi quanto effimeri palleggi di qualche ragazzotto, non dovendo scucire un centesimo per i disastri che una certa frazione di frequentatori degli stadi allestisce con puntuale regolarità ed essendo esentati dalla tirannia del fisco.

E l’ARPA? Certo, auguri anche all’ARPA che ci ha tenuti sempre tranquilli raccontandoci con pazienza le favole della buona notte, qualche volta sacrificando persino qualcuno dei loro che è finito in occasionali, piccole tempestucce giudiziarie, subito sopite, però.

Un felice Natale all’ENEL e a tutti i fautori di quella cosa chiamata carbone pulito, sperando che qualcuno smentisca il Nobel Carlo Rubbia, fermo nel negarne l’esistenza.

E i miei auguri personali a tutti quegli uomini di buona volontà che stanno cercando di farci chiudere la ricerca, dalla pittoresca psicopatica romana che, dopo un periodo di quiete, ora vive una ricaduta, a certe associazioni comiche che stiamo disturbando a qualche magistrato che, valendosi di consulenti di origini incerte e di altrettanto incerta preparazione scientifica, fanno archiviare procedimenti colossali pur disponendo di materiale a dir poco scottante.

Auguri a Legambiente che, dopo i trionfi ottenuti con la messa in opera dell’inceneritore di Brescia e con la prossima riapertura di quello di Verona, sta ora per vedere acceso l’impianto turbogas di Modugno e vede con favore la torre di Babele di rifiuti in partenza nella Torino chiampariniana.

Uno splendido Natale a tutti i media di regime che, con rocciosa abnegazione ed eroicamente incuranti della loro missione, sono sempre stati coerenti nel distorcere scientificamente le informazioni sull’ambiente o, nei casi estremi, nel tacerle.

Un Natale radioso alla nostra accademia che ha dimostrato con i fatti come esista anche una sorta di Italian Dream che permette persino ad un analfabeta di assurgere alle superbe altezze della cattedra: basta disporre della parentela giusta, di connessioni adeguate e, in mancanza d’altro, di un fisico generoso e disponibile. Da lì, dalla cattedra, applicando la tariffa del caso, si può raggranellare anche qualche soldo. Basta cancellare la scienza alle pagine giuste.

Buon Natale e lunga vita all'amianto di cui gl'industriali, i professori juke box e i politici hanno perpetuato l'esistenza a dispetto della più ovvia e della più antica delle evidenze. I mesoteliomi sono anche merito vostro, così come lo sono oggi una collezione di malattie da inquinamento.

Buon Natale ad Umberto Veronesi, l'uomo zero.

Un buon Natale particolarmente interessato, e questo per motivi geografici, a chi ha dato il permesso d’imbottire un po’ del sottosuolo modenese di gas facendone un deposito colossale per i fabbisogni di clienti stranieri. L’augurio, e questo più che altro a noi che qui abitiamo, è che la terra non tremi come sta facendo ora perché, altrimenti, magari quel gas farà il botto.

Infine, certo dopo aver dimenticato chissà quanti meritevoli, i miei auguri rispettosi alle autorità modenesi che, resistendo alla tentazione di fare il bene comune e con molto senso dell’umorismo, ci hanno ampliato l’inceneritore, invitandoci a produrre con rinnovata lena rifiuti se non vogliamo che si spenga quel ricco, sempre più gigantesco falò.

Buon Natale non al vecchio mondo ma al mondo vecchio.

Immagine di Simona Bassano di Tufillo

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