18 gennaio 2011

Think Different - versione italiana

14 settembre 2009

Scacco al potere

12 agosto 2009

Una montagna di balle

Una Montagna Di Balle from spazzatour on Vimeo.

21 marzo 2009

APPELLO CONTRO LA DITTATURA BANCARIA E TECNOFINANZIARIA






No alla vita basata sul prestito e sull’usura

No al debito eterno degli Stati, dei Popoli e dei Cittadini

Il Popolo (attraverso lo Stato) torni titolare della Sovranità Monetaria


La questione della Sovranità Monetaria non è questione economica. Riguarda tutti gli aspetti della nostra vita. La Banca Centrale Europea, proprietà delle Banche Nazionali Europee, come Bankitalia, emette le banconote di Euro. Per questa stampa pretende un controvalore al 100% del valore nominale della banconota (100 euro per la banconota da 100 Euro), appropriandosi del poter d’acquisto del denaro che crea a costo zero e senza garantirlo minimamente.
E’ un’incredibile regalia truffaldina ai danni della popolazione intera. Gli Stati pagano questa cifra con titoli di Stato, quindi indebitandosi. Su questo debito inestinguibile, pagheranno (pagheremo) gli interessi passivi per sempre. Con le tasse dei cittadini, o vendendo a privati beni primari, come le fonti d’acqua. Per contenere il debito pubblico, che è generato soprattutto dal costo dell’emissione del danaro che lo Stato paga alla BCE, ogni governo è costretto ad aumentare una pressione contributiva diretta ed indiretta sempre più alta nel tempo, che per alcuni soggetti, i più deboli, corrisponde ad un prelievo forzoso di oltre il 60% del proprio guadagno.
Questo enorme profitto è incamerato ingiustamente, illegittimamente ed anticostituzionalmente dalla BCE, ovvero dai suoi soci, le Banche Nazionali, a loro volta controllate da soggetti privati. Queste Banche sono di proprietà privata, e, soprattutto, di gestione privata, anche se ingannevolmente vengono fatte passare per “pubbliche”. Gli utili che traggono dalla emissione monetaria vengono occultati attraverso bilanci ingannevoli, in cui si fa un’arbitraria compensazione dei guadagni da Signoraggio con inesistenti uscite patrimoniali. Dopo 60 anni di Signoraggio (il guadagno sull’emissione) esercitato da Bankitalia e BCE, l’Italia ha un enorme debito pubblico generato esclusivamente dai costi per l’emissione del danaro pagati alle Banche Centrali.
Se l’emissione del danaro fosse stata affidata allo Stato, senza creare debito, oggi non avremmo un solo euro di debito pubblico e le tasse da reddito potrebbero non esistere od incidere minimamente sui redditi da lavoro. Tutti i costi sociali (pubblico impiego, opere, scuole, ospedali) si sarebbero potuti coprire con i proventi da IVA (imposta sul valore aggiunto) magari maggiorata al 30% per i prodotti di lusso e non popolari, e da tasse su transazioni soggette a pubblica registrazione.
Senza usura contro lo Stato da parte delle Banche Centrali, che ha costretto lo Stato a vessare i propri cittadini con tasse spropositate (ricordate il prelievo sul conto corrente voluto dal banchiere Ciampi, travestito da uomo politico?), non bisognerebbe lavorare 30 anni per comprare una piccola casa, pagando tassi da usura. Non esisterebbe il degrado sociale, la povertà, il precariato, la delinquenza come mezzo di sopravvivenza di massa. Senza il Signoraggio delle Banche Centrali gli Stati non avrebbero più debiti e non sarebbero più costretti a tassare e tartassare i propri cittadini, a sottoporli a forme di controllo poliziesco per la determinazione dei redditi. I guadagni da lavoro dipendente ed autonomo sarebbero tutti legittimi, provati e dichiarabili senza timore, senza evasione, senza elusione, e l’unica tassa da riscuotere sarebbe quella sull’acquisto di beni e servizi, favorendo quelli per la sussistenza con aliquote più basse ed alzando le aliquote per i prodotti voluttuari e di lusso.
Ritornando la sovranità monetaria nelle mani degli Stati sovrani si eliminerebbe il debito degli stessi e di conseguenza di larga parte della popolazione. L’esistenza di noi tutti, condizionata e vincolata fin dalla nascita dal principio usurocratico del debito sarebbe sollevata dall’angoscia da rata, da scoperto di conto corrente, da pignoramento, da sfratto, da banca dati della puntualità dei pagamenti. Le nostre vite sarebbero liberate dall’assillo dal lavoro, del doppio lavoro, del bisogno di guadagnare tanto, per poi pagare il 60% del proprio guadagno allo Stato, perché lo Stato è sotto l’usura dei Banchieri.
Merita trattazione a parte l’analisi delle influenze sulla nostra vita dell’assillo economico. Influenze negative di carattere psichico, culturale, sociale. Con i drammi della povertà, dell’emigrazione, del doppio lavoro familiare, del lavoro precario, del lavoro insicuro, delle pensioni minime, che, senza la voracità da usura delle Banche Centrali, si sarebbero potuti evitare. Sottoponiamo l’appello a deputati, senatori, giornalisti, intellettuali, contestatori, anticonformisti, per promuovere la proposta di legge che faccia tornare l’emissione monetaria in mano statale, ovvero politica e popolare. Diffondiamo la verità negata: viviamo in una dittatura bancaria che impone a tutti l’angoscia esistenziale della vita basata sui debiti.

Azzeriamo il debito degli Stati
Eliminiamo la schiavitù degli indebitati per sopravvivere
Riprendiamoci la nostra vita e la nostra libertà

Massimo Fini
Marco Francesco De Marco
Valerio Lo Monaco
Alessio Mannino
Andrea Marcon


17 marzo 2009

Nasce a Perugia Pipenet, il futuro del trasporto. E adesso il pacco te lo mando col tubo

Maurizio Troccoli • 16 marzo 2009 19:27

Il futuro del trasporto di merce leggera si chiama Pipenet. La rete di “tubi porta pacchi” è stata presentata questa mattina, a Bruxelles, nell’ambito della conferenza sul futuro dei trasporti “Hight level stakeholder conference on the future of trasport”. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario della Politica europea dei trasporti che ha incontrato gli ideatori di Pipenet Franco Cotana e Federico Rossi, docenti dell’Università di Perugia, ha definito questa rete come il “quinto sistema di trasporti del futuro”, dopo quello stradale, via mare, ferroviario ed aereo, destinato a collegare capillarmente l'Europa ad altissima velocità e “a trasportare merci leggere - dice Cotana - sostituendo numerosi e pericolosi tradizionali sistemi che sono anche causa di incidenti e di vittime della strada”.

Risparmio energetico ed economico

Oltre alla velocità il sistema Pipenet garantisce risparmio energetico ed economico: “La merce viaggerà ad una velocità che può raggiungere i 1500 km/h – aggiunge Cotana – mentre i consumi energetici, a parità di tonnellate di merce trasportate, risultano ridotti del 70 % rispetto alla strada, del 50% rispetto al trasporto ferroviario e del 90 % rispetto al trasporto aereo, con conseguente riduzione delle emissioni di Co2”. I costi di realizzazione dell'infrastruttura, successivi alle fasi di start up della tecnologia, sono inferiori al milione di euro al chilometro, estremamente ridotti rispetto alle altre infrastrutture di trasporto.

Nessun impatto ambientale

Il sistema può essere realizzato anche in superficie, in affiancamento ad opere esistenti riutilizzando infrastrutture già utilizzate quali tracciati stradali, ferroviari, ponti e gallerie. “Un’altra particolarità – spiega Rossi - è la possibilità della posa in opera sottomarina che potrebbe determinare collegamenti strategici su grandi distanze (esempio Palermo - Napoli - Genova, Bari - Ancona - Trieste, ecc). L’accordo per la realizzazione della rete Pipenet è stato siglato nel 2005, presso la sede di Finmeccanica, tra l’università degli studi di Perugia e l’Arnaldo Breda. Il prototipo è stato illustrato questa mattina ai rappresentanti dell’Unione europea che “ha finanziato – hanno specificato Rossi e Cotana - 500 mila euro per il primo stralcio di progetto che prevede il completamento di un tratto di 70 metri di tubi Pipenet, come campo prova, a Terni”. Il tubolare è dotato di capacità di propulsione, infatti presenta un motore elettrico lineare a sospensione magnetica con assenza di attrito aerodinamico, ottenuto mediante evacuazione dell’aria.

Come funziona

All’interno dei tubolari viaggiano delle capsule contenenti merci che possono arrivare fino a 50 chilogrammi di peso e 200 litri di volume, ovvero il 70% della merce che oggi viene trasportata sulle reti infrastrutturali convenzionali. “In una prima fase – chiarisce Cotana – il sistema Pipenet dovrà collegare i centri dei principali vettori di trasporto merci. Lo sviluppo della rete invece prevede lunghi collegamenti sia sottomarini che via terra, privi di impatto ambientale, di facile, economica e veloce realizzazione poiché il diametro del tubo è di circa un metro.

http://www.perugianews.it/it/tecnologia_pipenet_il_futuro_del_trasporto_e_adesso_il_pacco_te_lo_mando_col_tubo.html

10 marzo 2009

Decrescita economica



QUI la seconda parte

06 febbraio 2009

Palestina: Capire il torto

29 dicembre 2008

Pronti? ... Arrivano gli Amero!

La nuova moneta unica mondiale è sempre più vicina.
E i monotoni Massoni Illuminati inseguono senza tregua e senza fantasia il loro obbiettivo: una unica banca, un unico stato, una unica legge.

Bush aveva già firmato "segretamente" un accordo nei primi anni del 3 millennio tramite il quale dava vita alla moneta del Nord America. (Fonte)

Dall'intervista che linkerò di seguito Hal Turner (fino al 30 Luglio del 2008 conduceva uno dei più importanti programmi radio al mondo) ci informa che gli Stati Uniti hanno spedito 800 miliardi di AMERO alla China Development Bank in previsione del crollo definitivo del Dollaro.

Difatti la Cina possederebbe una quantità così grande di Dollari tale da far sprofondare per l'economia degli USA in breve tempo.

Hal ha subito enormi pressioni da banche e governi, che non gli hanno permesso di continuare la conduzione del suo programma. I banchieri hanno così evitato che la gente sapesse cose che non devono esser note.

Sembra che a Febbraio del 2009 il dollaro inizierà il crollo definitivo e verrà man mano sostituito dall'Amero al livello globale...
ci sarà una forte svalutazione, dice Hal, che definisce il tutto "la più grande truffa economica della storia".



(Clicca sull'immagine per ascoltare l'intervista)



Probabilmente vogliono rimpiazzare ogni moneta circolante con l'Amero... le teorie degli ormai etichettati "cospirazionisti" sono sempre più realtà (purtroppo spesso ignorata)

Il documentario ZEITGEIST insieme al secondo From freedom to fascism che abbiamo proiettato qualche mese fa in Sala Laura sono stati rivelatori.
Consiglio a tutti i professori di trovare il modo di proiettarlo nelle scuole o nelle università, magari all'interno di un progetto culturale riguardante lo "Stato di diritto" o gli "Schiavi moderni"

Dobbiamo dare maggiore attenzione, spazio e importanza alla triste, ma vera tematica Nuovo Ordine Mondiale se vogliamo veramente inseguire uno stato di diritto: il passo per un Nuovo Ordine Mondiale palesato è vicino.

Se vogliamo stare ad assistere impotenti e ignoranti... allora scusate per il disturbo.

"Avremo un Governo mondiale che ci piaccia o no. L'unica questione è se il Governo mondiale sarà raggiunto con la forza o con il consenso"
-parole pronunciate al Senato Americano dall'artefice del Sistema della Federal Reserve, Paul Warburg (massone della loggia degli Illuminati) -

"Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time Magazine e alle altre grandi pubblicazioni, i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri, rispettando le loro promesse di riservatezza per oltre 40 anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare questo piano per il mondo se fosse stato di pubblico dominio durante tutti questi anni. Ma il mondo, oggi, è molto più evoluto e preparato per proseguire il percorso verso un governo mondiale. La sovranità sopranazionale di un'elite intellettuale e di banchieri internazionali è sicuramente preferibile all'autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati."
-David Rockefeller al concilio per le relazini internazionali (massone della loggia degli Illuminati)-



*Ron Paul è un Senatore del Partito Repubblicano fra i più attivi e con più progetti di legge presentati; è conosciuto come "Mister No" o "Dr. No" a causa di tutti i suoi voti negativi sui progetti di legge che vadano contro i principi della costituzione. È stato uno dei candidati repubblicani per le elezioni presidenziali del 2008, ed è stato, paradossalmente, il candidato più di successo in internet, e uno dei meno citati dai media.

"È da 35 anni che vado esprimendo le mie gravi preoccupazioni per il futuro dell'America. La strada che abbiamo intrapreso nel secolo scorso ha messo a rischio le nostre libertà, la nostra sicurezza e la nostra prosperità. Nonostante queste preoccupazioni di lunga data, vi sono giorni - che diventano sempre più frequenti - in cui mi sento convinto che siamo giunti ad un momento nel quale accadranno dei fatti di grande importanza.
-Ron Paul-


27 dicembre 2008

Buon Natale !?!

Scritto da Stefano Montanari
giovedì 25 dicembre 2008

 Per ragioni che non capisco ma che accetto, è uso augurare al prossimo un buon 25 dicembre, l’ipotetico compleanno di Gesù, e al diavolo il resto dell’anno.

Ligio alla tradizione, anch’io voglio mandare un po’ di auguri.

Per diritto di precedenza, buon Natale a Silvio Berlusconi che, forse approfittando di un percorso di vita incontestabilmente più lungo, di miracoli ne ha fatti ben più di Cristo: dalla sparizione dei rifiuti di Napoli a quella, tuttora in corso, del cervello di molti connazionali.

Per diritto onomastico, a seguire, buon Natale a Cristiano Di Pietro, rampollo di cotanto padre e miracolosamente veloce nell’apprendere i segreti del galateo politico italiano. E, naturalmente, buon Natale al babbo e alla sua squadretta di cementificatori, di vestali, di pontefici (nel senso etimologico di costruttori di ponti) e di emuli dei simpatici castori costruttori di dighe, in questo caso in versione lagunare.

Buon Natale ad Antonio Bassolino, capitano coraggioso che ha saputo resistere alla tempesta senza che nessuno gli abbia fatto tirar fuori i miliardi di Euro (chi sa dire quanti?) scomparsi in un festoso gioco di prestigio di ecoballe e di aziende dai compiti misteriosi.

Buon Natale ai giudici per i quali essere ubriachi ed

accoppare (meglio se dopo averla violentata) una donna che non è d’accordo ed oppone resistenza non sono aggravanti come potrebbe apparire a noi che, ingenui ed ignoranti di leggi, siamo capaci di usare solo il buon senso, ma sono attenuanti. E, ancora, un buon Natale a loro, ai magistrati, per i quali massacrare l’ambiente è marachella indegna di attenzione.

Al proposito, buon Natale alla Chiesa Cattolica Romana che se ne sta distrattamente ad osservare senza alzare un dito (sempre che se ne accorga) lo scempio che si fa, almeno in proporzione terrestre, del Creato del cui progettista si dichiara rappresentante.

Un doveroso buon Natale alla famosa legge CIP6, camaleontico monumento all’illegittimità ed alla mascalzonaggine.

Buon Natale alla Costituzione, mutilata e sbeffeggiata da un parlamento mai eletto da nessuno con le ultime amputazioni sottoscritte docilmente da un presidente della repubblica cui nessun italiano ha dato il seggio in senato.

Parlando di voti, come non augurare buon Natale agli scrutatori abruzzesi, stanchi per il superlavoro, cui sono sfuggiti i voti dati alla lista Per il Bene Comune addirittura nel seggio dove ha votato il candidato al governatorato?

E i miei auguri alla Mafia, senza il cui apporto una bella fetta dell’economia nostrana chiuderebbe bottega, preceduta dalla nostra politica.

Naturalmente buon Natale alle società di calcio che vivono in un’altra economia e che possono permettersi di sborsare decine di milioni di Euro per assicurarsi i deliziosi quanto effimeri palleggi di qualche ragazzotto, non dovendo scucire un centesimo per i disastri che una certa frazione di frequentatori degli stadi allestisce con puntuale regolarità ed essendo esentati dalla tirannia del fisco.

E l’ARPA? Certo, auguri anche all’ARPA che ci ha tenuti sempre tranquilli raccontandoci con pazienza le favole della buona notte, qualche volta sacrificando persino qualcuno dei loro che è finito in occasionali, piccole tempestucce giudiziarie, subito sopite, però.

Un felice Natale all’ENEL e a tutti i fautori di quella cosa chiamata carbone pulito, sperando che qualcuno smentisca il Nobel Carlo Rubbia, fermo nel negarne l’esistenza.

E i miei auguri personali a tutti quegli uomini di buona volontà che stanno cercando di farci chiudere la ricerca, dalla pittoresca psicopatica romana che, dopo un periodo di quiete, ora vive una ricaduta, a certe associazioni comiche che stiamo disturbando a qualche magistrato che, valendosi di consulenti di origini incerte e di altrettanto incerta preparazione scientifica, fanno archiviare procedimenti colossali pur disponendo di materiale a dir poco scottante.

Auguri a Legambiente che, dopo i trionfi ottenuti con la messa in opera dell’inceneritore di Brescia e con la prossima riapertura di quello di Verona, sta ora per vedere acceso l’impianto turbogas di Modugno e vede con favore la torre di Babele di rifiuti in partenza nella Torino chiampariniana.

Uno splendido Natale a tutti i media di regime che, con rocciosa abnegazione ed eroicamente incuranti della loro missione, sono sempre stati coerenti nel distorcere scientificamente le informazioni sull’ambiente o, nei casi estremi, nel tacerle.

Un Natale radioso alla nostra accademia che ha dimostrato con i fatti come esista anche una sorta di Italian Dream che permette persino ad un analfabeta di assurgere alle superbe altezze della cattedra: basta disporre della parentela giusta, di connessioni adeguate e, in mancanza d’altro, di un fisico generoso e disponibile. Da lì, dalla cattedra, applicando la tariffa del caso, si può raggranellare anche qualche soldo. Basta cancellare la scienza alle pagine giuste.

Buon Natale e lunga vita all'amianto di cui gl'industriali, i professori juke box e i politici hanno perpetuato l'esistenza a dispetto della più ovvia e della più antica delle evidenze. I mesoteliomi sono anche merito vostro, così come lo sono oggi una collezione di malattie da inquinamento.

Buon Natale ad Umberto Veronesi, l'uomo zero.

Un buon Natale particolarmente interessato, e questo per motivi geografici, a chi ha dato il permesso d’imbottire un po’ del sottosuolo modenese di gas facendone un deposito colossale per i fabbisogni di clienti stranieri. L’augurio, e questo più che altro a noi che qui abitiamo, è che la terra non tremi come sta facendo ora perché, altrimenti, magari quel gas farà il botto.

Infine, certo dopo aver dimenticato chissà quanti meritevoli, i miei auguri rispettosi alle autorità modenesi che, resistendo alla tentazione di fare il bene comune e con molto senso dell’umorismo, ci hanno ampliato l’inceneritore, invitandoci a produrre con rinnovata lena rifiuti se non vogliamo che si spenga quel ricco, sempre più gigantesco falò.

Buon Natale non al vecchio mondo ma al mondo vecchio.

Immagine di Simona Bassano di Tufillo

La vera storia di Santa Claus


C'era una volta un tizio corpulento e avanti negli anni che dirigeva una multinazionale specializzata nella produzione di beni per l'infanzia, dal nome di Santa Claus.
Il buon vecchio, chiuso nella sua sede storica al Polo Nord, non si era però reso conto che il mondo era cambiato e che l'economia di mercato richiedeva drastici mutamenti. Era anche indebitato fino al collo, ma ciò non lo impensieriva, poichè confidava nei contributi statali e nelle persone di buona volontà, che però iniziavano a scarseggiare...
Quando le banche gli chiusero inaspettatamente le aperture di credito - fino a quel momento illimitate grazie a certe sue entrature politiche - egli si trovò così di fronte alla prospettiva di una bancarotta. Che fare? Entrare in politica per correggere le leggi a suo favore e scamparla sarebbbe stata un'ottima soluzione, ma lui non era il tipo...
Così accettò la proposta di una cordata di finanzieri liberisti, che rilevarono l'azienda e la scorporarono in due società, una fallimentare - che fu affidata allo Stato - e una sana e efficiente, che si tennero per sè. Il buon vecchio ottenne una quota di minoranza e una poltroncina nel consiglio di amministrazione.
La nuova politica aziendale consisteva nel de-localizzare gli impianti, collocandoli nelle zone più povere del pianeta, gli gnomi e le renne, riluttanti a trasformarsi in pendolari, protestarono con vigore. Il problema fu risolto licenziandoli tutti e assumendo manodopera del posto, che costava anche meno.
Le nuove maestranze, oltre a essere sottopagate e a lavorare in condizioni inaccettabili, avevano anche il pregio di non protestare mai. Nemmeno quando, ridotte le spese per la sicurezza, si verificarono gravi incidenti. Fu una scelta questa che tuttavia si rivelò un ottimo fattore di sviluppo.
Il nuovo corso della Santa Claus Ltd diede presto i primi frutti. Ridotto all'osso il costo del lavoro, ottimizzata la produzione dei regali e affidata la consegna a piccoli vettori locali in franchising, in breve tempo l'azienda vide incrementare i propri ricavi e risanato il proprio bilancio.
Un'altra iniziativa lungimirante fu la quotazione in Borsa, con l'appoggio di note banche d'affari che diffusero rating improbabili ma appetibili. Il collocamento andò oltre le più rosee previsioni e ben presto le azioni della Santa Claus Ltd furono tra le più ambite degli speculatori.
Tuttavia il mercato non perdona. L'uso massiccio di subappalti incontrollabili e di materiali scadenti cominciò ben presto a creare una serie di problemi strutturali. Il cronico ritardo delle consegne fu il primo, cui seguì il rapido deteriorarsi della qualità del servizio che, affidato a precari mal pagati e poco motivati, si rivelò ben presto assai scadente. Iniziarono a fioccare le proteste, alle quali si aggiunsero infine costosissime cause penali per i danni arrecati dalla pessima qualità dei regali, spesso pericolosi e a volte addirittura tossici.
la fortuna della Santa Claus Ltd iniziò a declinare e culminò con il crollo delle azioni, dovuto allo scoppio di una bolla speculativa (la famosa bolla natalizia). A ciò si sommarono le pesanti perdite, originate da spericolate operazioni di leva finanziaria operate dall'azienda per colmare il dissesto.
Era la fine. L'azienda venne commissariata, lasciando sul terreno migliaia di lavoratori disoccupati e di investitori gabbati. Il buon vecchio, al quale nel frattempo era stata abilmente offerta la nomina a amministratore delegato, fu costretto a fuggire...
Di lui non se n'è saputo più nulla. C'è chi dice di averlo visto vagare disperato nei pressi di outlet in disarmo, altri affermano che è nascosto a casa della Befana, sua buona amica dei tempi del successo...

da Lupo Alberto dicembre 2008

06 dicembre 2008

MALPELO - L'UMBRIA LO SPECCHIO DI UN PAESE EX BELLO (1a parte-Quinta puntata)

Ecoterrorismo, speculazione edilizia, mafia e corruzione, questo ed altro nella quinta puntata, del programma condotto da Alessandro Sortino scritto con Francesca Biagiotti.

Le contraddizioni dell’Umbria, regione presa spesso a modello del buon vivere in Italia, diventata oggi un centro di tensioni, interessi e contrasti.



QUI la seconda parte della puntata
e
QUI la terza parte

All’interno di un’arena realizzata appositamente nei locali dell’ex Mattatoio di Testaccio a Roma, Sortino racconta, attraverso un monologo appassionato e avvalendosi del supporto di filmati, la storia dell’altra Umbria, quella che un anno fa è stata teatro di una delle più imponenti operazioni antiterrorismo condotte in Italia in cui cinque ragazzi sono stati arrestati con l’accusa di aver compiuto e progettato attentati contro le istituzioni e contro i cantieri edilizi.

Sullo sfondo di questa vicenda, l’inchiesta di “Malpelo” spiega le proteste degli ambientalisti contro l’avanzata del cemento e la devastazione del territorio indagando sulla speculazione edilizia in questa regione. Un fenomeno su cui rischiano di innestarsi altri meccanismi: il riciclaggio di denaro sporco e il traffico di droga e in cui potrebbero farsi spazio la camorra e l‘ndrangheta.

E la verde Umbria si sveglia con due inquietanti primati: il più alto numero di morti nei cantieri e il più alto numero di morti per droga.

04 novembre 2008

Evviva il turismo sostenibile e il paesaggio umbro!!!



E' sempre più insistente la voce che nel territorio di Montegabbione si voglia costruire una centrale "a biomasse". Voce resa stasera molto più concreta da due distinte segnalazioni fattemi una da un mio amico e l'altra dal sindaco di Monteleone d'Orvieto.

La cosa bella è che probabilmente la si vuole fare nella zona del comune di Montegabbione che confina con Parrano, cioè vicino al Fosso del bagno...

La paraculaggine sta nell'assimilare a biomassa (cioè di origine per lo più vegetale e animale, non fossile) anche i Rifiuti. Quindi si tratterebbe in realtà di un vero e proprio INCENERITORE, che rilascia in atmosfera nanopolveri non biocompatibili, eterne e patogene che per la loro piccolezza viaggiano nell'aria per chilometri e chilometri, mentre creano la necessità di smaltire le ceneri residue (rifiuti tossici pericolosi) in discariche, quindi non si eliminano le discariche

Guardate questi video:
video 1
video 2

e informatevi in rete autovalutando quali siano le informazioni vere e quelle che vogliono apparirlo.

MOBILITIAMOCI, NON C'E' DA SCHERZARE E DA PERDERE TEMPO!!!

Grazie sindaco di montegabbione che hai a cuore la salute dei tuoi cittadini e di quelli che gli stanno intorno... grazie, grazie e ancora grazie
anche per la grande quantità di raccolta differenziata che si fa nel tuo comune.
GRAZIE! e grazie per questa chicca da fine legislatura... che bravo!!!

15 ottobre 2008

Crack bancario e disinformazione

01 ottobre 2008

CONSIGLIO COMUNALE: nonostante tutto è in rete

C'è chi dice che non si possa fare, c'è chi dice che non si possa diffondere, c'è chi dice che non potrei essere il solo che potrebbe pagare le conseguenze per quello che sto facendo (!), c'è chi, invece, crede che questo sia un piccolo, minuscolo passo verso la trasparenza delle istituzioni pubbliche.

Si tratta di quello che sono riuscito a riprendere il 2 settembre 2008 al consiglio comunale di Fabro, non senza qualche problema che chiarirò in altre sedi, non certo su un sito web...

Altra cosa, però, è andarci di persona al Consiglio comunale. Perché se ad assistere fossimo stati almeno in 5-10, cioè forti di un numero paragonabile a quello di chi parlava con strafottenza di cose che di cui ignora le regole, forse i toni di quest'individui sarebbero stati meno minacciosi.
Quindi dico che è giusto che qualcuno possa seguire da casa, comodo in panciolle, una seduta pubblica, ma cosa ben diversa e che assume tutt'altro significato è ESSERE PRESENTI e METTERCI LA FACCIA facendo vedere che non si ha paura del "confronto".


N.B. Il primo video è di 3 minuti perché mentre riprendevo, ha squillato il cellulare che stava effettuando le riprese, bloccandole.

Buona visione

Primo video...

...secondo...


...e terzo

22 settembre 2008

Si potrebbe andare tutti quanti al Consiglio comunale...

"Riprendo anch'io"

"No, tu no"




Perché non si può riprendere il Consiglio Comunale?
O meglio: perché si può riprenderlo?

Vediamo cosa dice la legge:

Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196
"Codice in materia di protezione dei dati personali"

Art. 65
(Diritti politici e pubblicita' dell'attivita' di organi)

1. Si considerano di rilevante interesse pubblico, ai sensi degli articoli 20 e 21, le finalita' di applicazione della disciplina in materia di:
a) elettorato attivo e passivo e di esercizio di altri diritti politici, nel rispetto della segretezza del voto, nonche' di esercizio del mandato degli organi rappresentativi o di tenuta degli elenchi dei giudici popolari;
b) documentazione dell'attivita' istituzionale di organi pubblici.

2. I trattamenti dei dati sensibili e giudiziari per le finalita' di cui al comma 1 sono consentiti per eseguire specifici compiti previsti da leggi o da regolamenti fra i quali, in particolare, quelli concernenti:
a) lo svolgimento di consultazioni elettorali e la verifica della relativa regolarita';
b) le richieste di referendum, le relative consultazioni e la verifica delle relative regolarita';
c) l'accertamento delle cause di ineleggibilita', incompatibilita' o di decadenza, o di rimozione o sospensione da cariche pubbliche, ovvero di sospensione o di scioglimento degli organi;
d) l'esame di segnalazioni, petizioni, appelli e di proposte di legge di iniziativa popolare, l'attivita' di commissioni di inchiesta, il rapporto con gruppi politici;
e) la designazione e la nomina di rappresentanti in commissioni, enti e uffici.

3. Ai fini del presente articolo, e' consentita la diffusione dei dati sensibili e giudiziari per le finalita' di cui al comma 1, lettera a), in particolare con riguardo alle sottoscrizioni di liste, alla presentazione delle candidature, agli incarichi in organizzazioni o associazioni politiche, alle cariche istituzionali e agli organi eletti.

4. Ai fini del presente articolo, in particolare, e' consentito il trattamento di dati sensibili e giudiziari indispensabili:
a) per la redazione di verbali e resoconti dell'attivita' di assemblee rappresentative, commissioni e di altri organi collegiali o assembleari;
b) per l'esclusivo svolgimento di una funzione di controllo, di indirizzo politico o di sindacato ispettivo e per l'accesso a documenti riconosciuto dalla legge e dai regolamenti degli organi interessati per esclusive finalita' direttamente connesse all'espletamento di un mandato elettivo.

5. I dati sensibili e giudiziari trattati per le finalita' di cui al comma 1 possono essere comunicati e diffusi nelle forme previste dai rispettivi ordinamenti. Non e' comunque consentita la divulgazione dei dati sensibili e giudiziari che non risultano indispensabili per assicurare il rispetto del principio di pubblicita' dell'attivita' istituzionale, fermo restando il divieto di diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute.


That's all Folks

06 settembre 2008

Pannelli solari per l'acqua calda sanitaria


Finalmente, dopo mesi di attesa, mi sono stati installati 2 collettori solari ad alta efficienza per la produzione di acqua calda.
Già dal primo giorno nel pomeriggio il sistema ha permesso di ottenere all'interno di 2 boiler (da 200 litri ciarcuno) 400 litri di acqua a ben 55° senza l'ausilio delle caldaie.
E tutto questo nonostante i pannelli siano esposti a sud-est, cioè con un'esposizione non ottimale come a sud.
Fantastico!!

31 agosto 2008

ENERGIA: ALTERNATIVE POSSIBILI



Non le solite chiacchiere

09 agosto 2008

Sporcizia per le strade? Cessiamola

Due bei WC che si guardano a vicenda lasciati tra Fabro Capoluogo e località "I Giotti"

Da un sondaggio nazionale risulta che è sempre più difficile trovare bagni pubblici gratis all'interno degli spazi urbani, ma Fabro e i paesini della zona fanno da eccezione.
Per i naturalisti e per chi è attaccato alle tradizioni come il sottoscritto esiste la natura quasi incontaminata e un po' appartata dei cigli delle strade per quando ci si vuole "togliere un peso".
Da oggi per i fabresi o per chi si trova a transitarvi esiste un nuovo servizio: il CESSO ALL'APERTO.
Non lontano dal centro storico ed a stretto contatto con la natura e il bel paesaggio ci si può lasciare andare alle proprie necessità di spurgo nella speranza che da lì in quegl'istanti non passi nessuno.
Il servizio, purtroppo è temporaneo e già attivo da una decina di giorni, quindi se si vuole usufruirne bisogna affrettarsi.
Pro: disponibilità immediata, gratuità, niente fila ai gabinetti, ottima visuale e scarico diretto alle forme.
Contro: puzza persistente, privacy limitata, mancano i coperchi e la carta igienica.

28 luglio 2008

La storia delle cose



Come funziona veramente il ciclo produttivo industriale?
E qual è il costo effettivo, non valutato solo in termini monetari, ma considerando soprattutto la spese a carico dell'ecosistema e delle condizioni di vita dell'uomo, di un oggetto che compriamo dallo scaffale di un qualsiasi negozio?

Questo video ce lo spiega in poco più di 20 minuti.

Perché non approfittarne, non sono poi così tanti.

23 luglio 2008

Le buche e i percorsi tortuosi dell'Osteriaccia

La strada dell'Osteriaccia ripresa l'8 giugno 2008

Le buche alle quali stiamo alludendo non sono quelle di un campo da golf in prossima costruzione (come quello che alcuni vorrebbero realizzare a Parrano), bensì sono gli squarci che ogni giorno si trova davanti chi è costretto a spostarsi dalla Colonnetta di Fabro per raggiungere il Palazzone o il Felcino passando dalla Stada P rovinciale 50.
I percorsi sono tortuosi, invece, perché, passandoci con l'automobile o con qualsiasi altro veicolo motorizzato, gli ostacoli che si incontrano costringono il malcapitato conducente ad una tormentata quanto difficile ricerca del passaggio meno tormentato per gli ammortizzatori e le ruote del mezzo che sta guidando.
Una volta lasciato alle spalle il tratto stradale di competenza della Provincia di Terni (quello asfaltato e rimesso da poco a nuovo, per intenderci) lo scenario è quello di un campo minato: buche larghe e profonde disposte più o meno a intervalli regolari dove il battistrada muove i suoi passi e sassi che spuntano fuori dalla terra, il tutto contornato da quantità elevate di polvere nei periodi di siccità o di fango dopo la pioggia.
Possibile che una strada che collega due regioni (Toscana e Umbria) e tre provincie (Perugia, Terni e Siena) e utilizzata quotidianamente da decine e decine di persone che si spostano soprattutto per lavoro sia ancora in queste condizioni?
Possibile che gli enti competenti per la manutenzione e gestione di questa infrastruttura non trovino un accordo in tempi brevi per sistemare una via di comunicazione così importante, se fosse tenuta in maniera decente, anche per lo sviluppo turistico della nostra zona?
Speriamo che chi di dovere ci ascolti.

Walter Moretti


Altro scatto della Strada Provinciale 50 "Osteriaccia"

14 luglio 2008

No all'abbandono degli animali

30 giugno 2008

Gli oncologi si farebbero la chemio?


Dal libro “CANCRO SPA: leggere attentamente le avvertenze prima dell’uso” di Marcello Pamio
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Domanda molto importante, perché è giusto sapere cosa farebbero i medici oncologi - quelli che usano ogni giorno i chemioterapici su altre persone - se avessero loro un tumore.
Nel marzo del 2005 al Senato australiano è stata presentata una “Inchiesta sui servizi e sulle opzioni di trattamento di persone con cancro”, prodotta dal Cancer Information & Support Society, del St. Leonards di Sydney(1).
Secondo tale inchiesta, alcuni scienziati del McGill Cancer Center di Montreal in Canada, inviarono a 118 medici, esperti di cancro ai polmoni, un questionario per determinare quale grado di fiducia nutrissero nelle terapie da loro applicate, nel caso essi stessi avessero sviluppato la malattia.
Risposero 79 medici e 64 di loro non avrebbero acconsentito a sottoporsi ad un trattamento che contenesse Cisplatino (un chemioterapico molto utilizzato a base di platino). Mentre 58 dei 79 reputavano che tutte le terapie sperimentali in questione fossero inaccettabili a causa dell'inefficacia e dell'elevato grado di tossicità (2)!
Un risultato eclatante: l’81% degli oncologi intervistati, in caso di tumore, non si farebbero somministrare un chemioterapico, mentre il 73% di loro reputano addirittura le “terapie sperimentali inaccettabili per l’elevato grado di tossicità”.
Anche se il numero di oncologi intervistati non è molto elevato, ognuno tragga le proprie conclusioni…

Costi dei trattamenti oncologici

Considerando i due principali strumenti terapeutici nelle mani degli oncologi (chemio e radio), vediamo il costo di un tumore oggi in Italia.
Attualmente sappiamo esserci in Italia 1,7 milioni di ammalati[3] e oltre 270.000 nuovi malati ogni anno (in America ogni anno i nuovi malati di cancro sono 1.372.910 (4).
La conclusione, senza entrare troppo nel dettaglio, è la seguente: il tumore in Italia (solamente tra chemio e radio, escludendo quindi chirurgia, costi di degenza, farmaci vari, apparato medico e infermieristico, i soldi fagocitati dalle industrie per la ricerca, ecc.) è indubbiamente una delle patologie più costose, non solo in termini di vite umane, ma soprattutto dal punto di vista economico.

In Appendice del libro sono stati appositamente pubblicati, oltre una ventina di “bugiardini” di chemioterapici con i loro effetti collaterali devastanti (foglietti illustrativi), anche i costi ufficiali (dichiarati dalle rispettive case di produzione) dei più diffusi chemioterapici in circolazione, per rendersi conto di quello che è stato appena detto.
Un qualsiasi tumore trattato con chemio e radioterapia (ad esclusione della chirurgia i cui costi sono paragonabili a quelli della chemioterapia), costa al Sistema sanitario nazionale svariate centinaia di migliaia di euro.
Un solo paziente oncologico.

Sembra impossibile, ma è proprio così.
Una testimonianza esemplare è stata pubblicata dal settimanale “Gente” poco tempo fa.
Si tratta della vicenda di Gennaro De Stefano, un uomo normalissimo, che nel suo “Diario di un malato di cancro” ha provato a comporre la “lista della spesa” per la sua malattia.
Dopo aver consultato medici e fotocopiato le fustelle dei farmaci, ha messo insieme tutte queste informazioni.
Il suo calvario è iniziato con due interventi chirurgici (biopsia più operazione alla vescica) e una degenza di 22 giorni, per un totale di 30.000 euro[5]
Il primo ciclo di chemio è costato 9.000 euro e 1.500 euro spesi per ogni TAC effettuata[6] (ne ha fatte oltre 20).
«Un ciclo completo di cocktail chemioterapici partiva da alcune migliaia di euro per arrivare anche a 50 mila euro al mese per ogni paziente».[7]
«Durante la chemioterapia, che, com’è noto, fa abbassare i globuli bianchi e quelli rossi (tralasciando la quantità impressionante di medicinali di sostegno per lo stomaco, l’intestino, la fatica, la nausea, il vomito e via cantando), occorre sottoporsi a cure ormonali che aiutino la crescita dei globuli bianchi. Di solito si fanno tre o quattro iniezioni che costano una 1.500 euro, le altre 150 euro ognuna. Arriva poi l’Epo, l’ormone diventato famoso come doping dei ciclisti, che costa dai 500 ai 1.000 euro a iniezione. Di queste bombe ne avrò fatte, fino a oggi, una quarantina».[8]

Ha dovuto eseguire la radioterapia (6.000 euro); un nuovo intervento chirurgico per alcune metastasi (9.000 euro); di nuovo radioterapia, ecc.
Risultato: la Sanità pubblica ha pagato per il sig. De Gennaro, circa 200.000 euro.
Questo che avete appena letto, purtroppo, è l’iter seguito dalla stragrande maggioranza dei malati oncologici.
Moltiplicate questa cifra per il numero dei malati vecchi e nuovi, e capirete dal risultato che forse per qualcuno - e dico forse - non c’è convenienza nel trovare la soluzione definitiva ad una patologia che sviluppa centinaia di miliardi di euro ogni anno in Italia.
Ogni anno la “lobbies del cancro” - solamente con i nuovi ammalati (270.000 persone), e supponendo che tutti entrino nei percorsi terapeutici - movimenta una cifra superiore a 54.000.000.000 di euro.
Cinquantaquattro miliardi di euro ogni anno per un trattamento oncologico.

Se a questi ci aggiungiamo tutte le persone ammalate di cancro oggi in Italia (1 milione e 700 mila), che ripetono i trattamenti, che necessitano di trapianto di midollo, che muoiono nonostante, o per colpa delle terapie, ecc., tale cifra, come detto prima, raggiungerà i centinaia di miliardi di euro.
Pensate all’industria della morte, meglio nota come “imprese funebri”.
Ogni anno sono 162.000 le persone che muoiono per cancro in Italia (dati Istat).
I costi per un servizio funebre privato (pagato dalle famiglie) vanno da un minimo di 2.155 euro (Roma) a un massimo di 3.575 euro (Milano)[9] a persona. Facendo una media più che ragionevole di 3000 euro…il ‘lutto per cancro’ (funerale, epigrafi, fiori, trasporto, organizzazione) sottrae alla società 486.000.000 di euro. Tutti gli anni inesorabilmente.
Pensate nel mondo intero…

Ecco cosa riporta il “bugiardino” (pubblicato assieme agli altri in appendice) di uno dei più usati chemioterapici: la Doxorubicina della Ebewe Italia Srl

DOXORUBICINA
Multinazionale: Ebewe Italia srl
Principio attivo: Doxorubicina
Concentrato per soluzione iniettabile per infusione
Categoria terapeutica: Antracicline

Effetti controindicati:
- Gravi aritmie acute sono state descritte durante o poche ore dopo la somministrazione;
- Una mielosoppressione grave può provocare insorgenza di emorragia e superinfezioni, e costituisce una indicazione alla riduzione o alla sospensione della Doxorubicina;
- Esiste un rischio accertato di sviluppo di cardiomiopatia indotta dalle antracicline e dipendente dalla dose cumulativa;
- Il rischio di insufficienza cardiaca nei pazienti neoplastici trattati con Doxorubicina persiste per tutta la vita;
- Può potenziare la tossicità della radioterapia e di altre terapie anti-neoplastiche;
- Neoplasie benigne e maligne;
- Il verificarsi di una leucemia mieloide acuta secondaria;
- Il danno del tratto gastrointestinale può indurre ad ulcera, emorragia e perforazione;
- La Doxorubicina è altamente irritante e lo stravaso nella sede dell’infusione può provocare dolore locale, irritazione, infiammazione, tromboflebiti, che possono causare un’ulcera grave e necrosi della cute.

SMALTIMENTO: Il personale che manipola la Doxorubicina deve indossare indumenti protettivi: occhiali, camici, maschere e guanti monouso. Tutti gli articoli usati per la somministrazione e la pulizia, inclusi i guanti, dovranno essere posti in appositi sacchi per rifiuti ad alto rischio, per l’incenerimento ad alte temperature.

Le fuoriuscite o le perdite di soluzione devono essere trattate con ipoclorito di sodio diluito che preferibilmente va lasciato agire per tutta la notte e a cui va fatto seguire un risciacquo con acqua.


da www.disinformazione.it

[1]Inchiesta sui servizi e nelle opzioni di trattamento di persone con cancro”, prodotta dal Cancer Information & Support Society, del St Leonards di Sydney. www.aph.gov.au/Senate/committee/clac_ctte/completed_inquiries/2004-07/cancer/submissions/sub15.pdf. Parliament of Australia , www.aph.gov.au
[2] Idem
[3]La prima giornata del malato cancro”, Francesco De Lorenzo TGCom
[4]
SEER – Cancer statistics review 1975-2005
[5]
Vi sono costato 200 mila euro”, Gennaro De Stefano, “Gente”
[6]
Idem
[7]
Idem
[8]
Idem
[9]
Vivere o morire…Cosa costa di più?” - Help Consumatori www.helpconsumatori.it/data/docs/dossier_funerali.pdf

21 giugno 2008

Alziamo la testa!!!

Il gusto dolce della morte

Introducendo glutammato attraverso l'alimentazione (lo zucchero sintetico aspartame, glutammato monosodico, proteine vegetali idrolizzate, ecc.), i livelli nel sangue (del glutammato) aumentano fino a 20 volte! In pratica vengono stimolati tutti i ricettori: ecco perché alcune persone hanno dispepsia o diarrea esplosiva, perché i glutammati stimolano i ricettori dell’esofago e dell’intestino. Altri possono sviluppare colon irritabile, se invece soffrono di reflusso esofageo, questo peggiora. Quando il fenomeno interessa il sistema cardiocircolatorio, potrebbe invece spiegare l’aumento di infarti letali, sempre più numerosi.
La cosa comune a tutti questi casi è un livello basso di magnesio. Quando il magnesio è basso, i ricettori del glutammato diventano ipersensibili e le persone – specie gli atleti – possono avere infarti improvvisi. Se mangiano o bevono qualcosa che contiene glutammato (una dissetante diet-coke prima di allenarsi), si produce una iperattività cardiaca e potrebbero morire di infarto. L’infarto improvviso è dovuto a due cose: aritmia, molto più diffusa, e gli spasmi delle coronarie. Entrambe le cose potrebbero essere provocate dal glutammato.

Additivi che contengono sempre Glutammato: Glutammato monosodico; Proteine vegetali idrolizzate; Proteine idrolizzate; Piante proteiche idrolizzate; Estratti di piante proteiche; Sodio caseinato; Calcio caseinato; Estratto di Lievito; Proteine strutturate; Avena idrolizzata.
Alimenti che contengono spesso Glutammato: Estratto di Malto; Condimento al malto; Brodo; Condimenti; Condimenti naturali; Spezie.
Alimenti che non contengono Glutammato:
Enzimi; Proteina concentrata di soja;

- Aspartato o acido aspartico è un amminoacido usato dal cervello come neurotrasmettitore: è una eccitotossina. Ad alte dosi può provocare la morte dei neuroni.
- Glutammato è un amminoacido eccitante usato nel cervello come neurotrasmettitore. Ad alte dosi è considerato una eccitotossina. Quando gli è concesso di accumularsi a concentrazioni elevate, può diventare un veleno potente per i neuroni del Sistema nervoso.
- Glutammato monosodico (MSG) è il sale sodico del glutammato. Ha le stesse proprietà eccitanti del glutammato.
- L'Aspartame, lo zucchero sintetico, è composto da: Acido aspartico (40%), Fenilalanina (50%), metanolo (10%).

L'articolo completo su disinformazione.it

Leggi ad personam, solita vergogna

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E siamo alle solite. Il governo si è insediato da nemmeno due mesi che già Berlusconi propone e impone la consueta legge "ad personam", fatta su misura per salvarlo da quelli che vengono pudicamente chiamati i suoi "guai giudiziari". È un dejavù. Ma questa volta la legge è talmente scombicchierata, sconclusionata, assurda, irragionevole, irrazionale, spudorata e, soprattutto, devastante per l'intero ordinamento giudiziario e per il convivere civile che si stenta a credere che due senatori abbiano osato proporla, un governo e un ministro della Giustizia l'abbiano fatta propria, una maggioranza l'abbia sostenuta e un Parlamento l'abbia approvata. Perché è una legge che non si è mai vista nè nel Primo nè nel Terzo Mondo e nemmeno all'altro mondo. Perché non sta nè in cielo nè in terra.
Dunque, un emendamento inserito in un decreto che prende il nome, divenuto quanto mai beffardo, di "decreto sicurezza", statuisce la sospensione dei processi in corso che riguardano reati commessi prima del 30 giugno 2002 e che prevedono una pena non superiore ai dieci anni di carcere. Un ulteriore emendamento intima ai magistrati di dare priorità, anche per il presente e il futuro, ai reati che hanno una pena edittale superiore ai dieci anni. La "ratio" di questi emendamenti è di "dare priorità ai reati che destano maggior allarme sociale". Perché non destano "allarme sociale" le rapine, i sequestri di persona, le estorsioni, gli stupri, le violenze sessuali, la bancarotta fraudolenta, la concussione, la corruzione, la corruzione di magistrati che non sono che una parte di quelli che rientrano nella norma che prevede la sospensione dei rispettivi processi e per alcuni dei quali la stessa maggioranza non fa che invocare la "tolleranza zero"? E non desta "allarme sociale" che un presidente del Consiglio abbia potuto corrompere un testimone, in due distinti processi, pagandogli 600 mila dollari perché mentisse, è esattamente il reato per cui l'onorevole Berlusconi è sotto processo davanti al Tribunale di Milano, e che rientra naturalmente fra quelli che verranno sospesi (reato attribuito al premier è, guarda caso, del febbraio 2001), e per il quale è stato organizzato tutto questo incredibile baradan? Senza contare che tutto ciò dilata ulteriormente i già lunghissimi tempi della giustizia italiana di cui tutti, a parole, lamentano, e che ne sono il vero cancro. E senza nemmeno mettere in conto che queste norme inaudite violano almeno tre principi fondamentali del nostro ordinamento, costituzionalmente garantiti: l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, l'indipendenza della Magistratura, l'obbligatorietà dell'azione penale. E che indicazioni ne trarranno, per il presente e per il futuro, i rapinatori, gli stupratori, gli scippatori, i topi d'appartamento, i bancarottieri, i concussori, i corruttori?
Un intero ordinamento giuridico viene scardinato a pro di una singola persona. Norme del genere avrebbero innescato una rivoluzione non dico in un qualsiasi Paese liberaldemocratico e occidentale, ma nel Burundi, nel Burkina Faso, nel Benin. E invece da noi stanno per passare tranquillamente salvo qualche ammoina dell'opposizione il cui leader, Walter Veltroni, ha affermato che "è stata strappata la tela del dialogo". Qui ciò che è stato strappato, anzi stracciato, è il diritto che riguarda tutta la comunità e non il rapporto con l'opposizione di cui potremmo anche fregarcene. Così come la questione non riguarda lo scontro fra Esecutivo e Magistratura. Riguarda noi tutti.
Che fare? Forse sarebbe stato meglio dar retta a un modesto suggerimento che mi permettevo di dare sul Tempo di Roma (che non è esattamente un quotidiano di sinistra) a metà degli anni '90, quando Berlusconi cominciò la sua devastante campagna contro la Magistratura italiana. E cioè, varare una norma del tutto speciale, sulla falsariga delle "Disposizioni transitorie e finali" che stanno in coda alla nostra Costituzione, e che recitasse, più o meno, così: "Silvio Berlusconi, i suoi discendenti, le sue consorti, i suoi consanguinei e tutti i membri, a qualsiasi titolo, della Casa di Arcore sono dispensati, per il passato, il presente e il futuro, dall'obbligo del rispetto delle leggi penali". Ci saremmo perlomeno risparmiati lo scempio di questi giorni.

Massimo Fini da ll Gazzettino 20 giugno 2008

12 giugno 2008

Spreconi



(video girato il 12 febbraio 2008)

Diritti fondamentali e politica

09 maggio 2008

Orvietano: la povertà dichiarata

(Clicca l'immagine per ingrandire)

Stando a quanto riporta la tabella pubblicata su "il Giornale dell'Umbria" sembrerebbe che, tra Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone e Parrano, l'unico comune ad avere qualcuno che abbia dichiarato al fisco nel 2005 e 2006 almeno 100.000 euro sia quello di Montegabbione.
La crisi è veramente tangibile anche qui da noi.

P.S. Qual è il numero della finanza?

07 marzo 2008

FINirà PRESTO


240 posti di lavoro entro il giugno del 2006, milioni di euro di investimenti, carte di credito, connettività senza fili: le bufale campane a volte non sono fatte di latte.

Io, a dir la verità non ci avevo creduto, non m'ero fatto abbindolare. Sarò fatto male, sarò un disilluso, boh!

Invece quando ha chiuso devinitivamente lasciando a casa 20 persone (non 240!) tutti sono cascati dalle nuvole come se le cazzate che erano state dette dalla Fin Presto, prima ,e le inaugurazioni svolte in pompa magna da classe politica, imprenditoriale, sindacale, clero e mondo della disinformazione locale, poi, non potessero essere per lo meno contradette da un briciolo di buon senso che non si è voluto usare appositamente.
Perché il consenso che si può ottienere facilmente con l'apertura di un'azienda di quelle dimensioni (solo presunte!) fa sempre comodo.
Nel grande calderone degli affari, tanto, qualcosina per se stessi lo si trovas sempre. No?
Allora tutti a regalare illusioni.... allegria e lavoro per tutti...

E alla faccia delle realtà a cui non è garantito lo stesso spazio mediatico, ma che esistono nei fatti.


Ma la gente quanto ancora si farà prendere per il culo?

17 febbraio 2008

Il "NON VOTO" che funziona veramente!!!


Ragazzi se le prossime elezioni vi preoccupano e siete stanchi del solito sistema elettorale sappiate che...

L'astensionismo passivo non fa percentuale di media votantiLe schede bianche e nulle, fanno si percentuale votanti, ma vengonoripartite, dopo la verifica in sede di collegio di garanzia che ne attestile caratteristiche di bianche o nulle, in un unico cumulo da ripartire nelcosiddetto premio di maggioranza....(per assurdo sempre votando bianca onulla se alle prossime elezioni vincesse Berlusconi le suddette schedeandrebbero attribuite nel premio di Forza Italia).


Esiste però un METODO DI ASTENSIONE, che garantisce di essere percentualevotante (quindi non delegante) ma consente di non far attribuire il proprionon-voto al partito di maggioranza.E' infatti facoltà dell'elettore recarsi al seggio e una volta fattovidimare il certificato elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LASCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione.è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE INCUI, SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUORIFIUTO (es.: "Nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta")".


Per essere più chiari facciamo un esempio paradossale:-Se il 99% degli italiani rimane a casa e l'1% vota veltrusconi...risulterà che berlusconi ha vinto con il 100% dei voti: quel 99% ha fatto il gioco di veltrusconi!


-se il 99% degli italiani si avvale del diritto di rifiutare la scheda... risulterà che il 99% degli italiani non si sentono rappresentati da veltrusconi e non legittimano di fatto nessun partito. VINCEREBBE IL NON VOTO!Solo così possiamo obbligarli a fare la riforma elettorale!

14 febbraio 2008

Sorpresa di San Valentino



Valentine's Day Surprises - video powered by Metacafe

03 febbraio 2008

Ogni essere umano è un capolavoro

SILVANO AGOSTI



altri video:
cerca "silvano agosti" su you tube o su qualsiasi altro sito di video

www.silvanoagosti.com

17 gennaio 2008

Biùtiful cauntri

08 gennaio 2008

DECRESCITA: questa sconosciuta...


La decrescita è elogio dell’ozio, della lentezza e della durata; rispetto del passato; consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi gli uomini dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio.

Maurizio Pallante

27 dicembre 2007

Risparmio energetico: ci si guadagna!!!

Qualche esempio che potrebbe interessare sia il privato cittadino che le amministrazioni pubbliche:


Maggiori informazioni su:
www.marcoboschini.it
www.decrescitafelice.it
www.energoclub.it
www.energiapertutti.it

26 dicembre 2007

La privatizzazione finale dello Stato

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Può suonare paradossale, ma è una seria e certa realtà giuridica: lo Stato italiano non è la Repubblica italiana voluta dalla Costituzione del 1948. È in radicale antitesi e contrapposizione con la Costituzione e con i fondamenti della medesima. Forse più di quanto lo sarebbe un ordinamento di tipo fascista. Perché in Italia siamo alla proprietà privata dello Stato e dei poteri politici.
L’articolo 1 della Costituzione afferma «L’Italia è una repubblica democratica. La sovranità appartiene al popolo». Al contrario, nello Stato italiano la sovranità economica, la sovranità monetaria, appartiene interamente ai privati. Ai finanzieri privati proprietari di Banca d’Italia. Sì, la Banca d’Italia non è degli Italiani, non è dello Stato: è di finanzieri privati.
La sovranità economica sull’Italia appartiene anche alla Banca Centrale Europea, che, in base al Trattato di Maastricht, è un’istituzione autocratica sopranazionale, esente da ogni controllo democratico e persino giudiziario, gestita da un direttorio nominato dal sistema delle banche private. I suoi direttori sono esonerati da ogni responsabilità e decidono nel segreto. Una vera e propria potenza straniera, alla quale i paesi dell’Eurozona sono sottomessi..
Chi ha il controllo della moneta e del credito, ha il controllo della politica, e incassa il signoraggio sulla produzione della moneta e del credito – per l’Italia, si tratta di circa 800 miliardi di Euro l’anno. Chi ha il potere di fissare il tasso di interesse, di dare e togliere liquidità al mercato, ha perciò stesso il potere di dare e togliere forza all’economia, di far saltare i bilanci delle aziende private e degli Stati. Di costringere questi ultimi ad aumentare le tasse. Di ricattare parlamenti, governi, società. Come sta avvenendo. Come è sempre avvenuto, ad esempio, in America Latina. Bene: questo potere è in mano a privati, che lo esercitano in totale esenzione da ogni responsabilità e sorveglianza. Dicono che ciò sia bene, perché lo esercitano meglio dei politici, che sono corrotti e demagogici. Sì, meglio – ma per se stessi, non per la gente. Non per quelli che non riescono più a pagare il mutuo, e che perdono la casa, mandata all’asta dai banchieri, che la ricomprano attraverso loro società-schermo. Non per le imprese che chiudono o falliscono. Non per i contribuenti, non per i risparmiatori regolarmente truffati ad opera di banchieri privati (che poi forse ritroviamo azionisti di Banca d’Italia, da Parmalat a Enron a Cirio a Halliburton ai credit derivatives).
Veniamo alla Banca d’Italia. Fino al 12 Dicembre 2006, essa era un ente di diritti pubblico con uno statuto emanato per legge dello Stato, e questo statuto, al suo articolo 3, stabiliva che la proprietà della Banca d’Italia doveva essere per la maggioranza in mano pubblica aveva la struttura legale di una società di capitali privati, di una s.p.a., ma una norma – l’art. 3 – stabiliva che la maggioranza del capitale dovesse essere in mano pubblica e che nessuna cessione di quote potesse avvenire, se non a soggetti pubblici. In realtà, questa norma era sempre stata violata: la grande maggioranza delle quote della Banca d’Italia era in mano ai finanzieri privati (banchieri e assicuratori), e quando Prodi eseguì le privatizzazioni delle tre banche di Stato (BNL, CREDIT e Banca Commerciale) proprietarie di quote di Banca d’Italia, non trattenne quelle quote allo Stato, ma le cedette ai privati. Operazione contraria all’articolo 3, o perlomeno elusiva, a cui nessuno di oppose, a suo tempo. Berlusconi, verso la fine della scorsa legislatura, sollevò la questione della proprietà della Banca d’Italia, che doveva essere pubblica, e propose un piano per renderla tale. Ma il mondo bancario, e per esso Mario Draghi, nuovo governatore di Banca d’Italia, pose un secco veto: la Banca d’Italia deve restare privata. Un altro esponente del mondo e degli interessi bancari, Romano Prodi della Banca Goldman Sachs, andato al governo assieme al suo collega della Banca Centrale Europea, Tommaso Padoa Schioppa, si mise subito all’opera: se la legge è violata perché la proprietà della Banca d’Italia è al 95% privata anziché in maggioranza pubblica, non bisogna – sarebbe un sacrilegio – mettere la proprietà in regola con la legge, bensì, al contrario, mettere la legge in regola con la proprietà. Così si è fatto col decreto del 12 dicembre 2006, firmato da Napolitano, Prodi, Padoa Schioppa. Già! Prodi e Padoa Schioppa è ovvio che lo firmino – sono fiduciari dei banchieri. Ma che lo firmi Napolitano, un vecchio comunista, uno che era comunista nel 1948, quando essere comunisti significava essere stalinisti, intransigenti fautori della proprietà collettiva dei mezzi di produzione – che lo firmi Napolitano, è davvero il colmo! Dov’è il suo comunismo? Dov’è la difesa della Costituzione, per la quale doveva dare, se necessario, la vita? Dov’è la difesa del supremo principio della sovranità popolare? E del lavoro come fondamento della Repubblica, del lavoro che invece viene sacrificato all’usura? Napolitano doveva semplicemente rifiutarsi di firmare per far salvi principi essenziali della Costituzione che giurò di difendere.
In realtà, chi conosce i “comunisti” (non la base ingenua e idealista, ma i capi freddi e lucidi – non i Rubashov, cioè, ma i Gletkin del romanzo di Arthur Köstler, Buio a Mezzogiorno), sa che essi non sono comunisti, non gli importa nulla di socialità etc. – i capi “comunisti”, da Stalin in poi, hanno come scopo la conquista e la gestione del potere fini a se stesse. Non hanno un’identità ideologica: per questo fine, essi si servono di tutto, di ogni idea, di ogni uomo, dello Stato, dei principi, come di un puro mezzo, strumenti sostituibili. Sono tecnici della manipolazione sociale. Tutto il resto, per loro, è puerile romanticismo. Va bene per il popolino. Paris vaut bien une messe.
E i partiti della sinistra? Ebbene, si è visto anche nella vicenda Consorte: i partiti della sinistra seguono i finanzieri e si occupano di allineare la società agli interessi dei banchieri.

Marco Della Luna da MZ - Il giornale del ribelle

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