27 dicembre 2007

Risparmio energetico: ci si guadagna!!!

Qualche esempio che potrebbe interessare sia il privato cittadino che le amministrazioni pubbliche:


Maggiori informazioni su:
www.marcoboschini.it
www.decrescitafelice.it
www.energoclub.it
www.energiapertutti.it

26 dicembre 2007

La privatizzazione finale dello Stato

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Può suonare paradossale, ma è una seria e certa realtà giuridica: lo Stato italiano non è la Repubblica italiana voluta dalla Costituzione del 1948. È in radicale antitesi e contrapposizione con la Costituzione e con i fondamenti della medesima. Forse più di quanto lo sarebbe un ordinamento di tipo fascista. Perché in Italia siamo alla proprietà privata dello Stato e dei poteri politici.
L’articolo 1 della Costituzione afferma «L’Italia è una repubblica democratica. La sovranità appartiene al popolo». Al contrario, nello Stato italiano la sovranità economica, la sovranità monetaria, appartiene interamente ai privati. Ai finanzieri privati proprietari di Banca d’Italia. Sì, la Banca d’Italia non è degli Italiani, non è dello Stato: è di finanzieri privati.
La sovranità economica sull’Italia appartiene anche alla Banca Centrale Europea, che, in base al Trattato di Maastricht, è un’istituzione autocratica sopranazionale, esente da ogni controllo democratico e persino giudiziario, gestita da un direttorio nominato dal sistema delle banche private. I suoi direttori sono esonerati da ogni responsabilità e decidono nel segreto. Una vera e propria potenza straniera, alla quale i paesi dell’Eurozona sono sottomessi..
Chi ha il controllo della moneta e del credito, ha il controllo della politica, e incassa il signoraggio sulla produzione della moneta e del credito – per l’Italia, si tratta di circa 800 miliardi di Euro l’anno. Chi ha il potere di fissare il tasso di interesse, di dare e togliere liquidità al mercato, ha perciò stesso il potere di dare e togliere forza all’economia, di far saltare i bilanci delle aziende private e degli Stati. Di costringere questi ultimi ad aumentare le tasse. Di ricattare parlamenti, governi, società. Come sta avvenendo. Come è sempre avvenuto, ad esempio, in America Latina. Bene: questo potere è in mano a privati, che lo esercitano in totale esenzione da ogni responsabilità e sorveglianza. Dicono che ciò sia bene, perché lo esercitano meglio dei politici, che sono corrotti e demagogici. Sì, meglio – ma per se stessi, non per la gente. Non per quelli che non riescono più a pagare il mutuo, e che perdono la casa, mandata all’asta dai banchieri, che la ricomprano attraverso loro società-schermo. Non per le imprese che chiudono o falliscono. Non per i contribuenti, non per i risparmiatori regolarmente truffati ad opera di banchieri privati (che poi forse ritroviamo azionisti di Banca d’Italia, da Parmalat a Enron a Cirio a Halliburton ai credit derivatives).
Veniamo alla Banca d’Italia. Fino al 12 Dicembre 2006, essa era un ente di diritti pubblico con uno statuto emanato per legge dello Stato, e questo statuto, al suo articolo 3, stabiliva che la proprietà della Banca d’Italia doveva essere per la maggioranza in mano pubblica aveva la struttura legale di una società di capitali privati, di una s.p.a., ma una norma – l’art. 3 – stabiliva che la maggioranza del capitale dovesse essere in mano pubblica e che nessuna cessione di quote potesse avvenire, se non a soggetti pubblici. In realtà, questa norma era sempre stata violata: la grande maggioranza delle quote della Banca d’Italia era in mano ai finanzieri privati (banchieri e assicuratori), e quando Prodi eseguì le privatizzazioni delle tre banche di Stato (BNL, CREDIT e Banca Commerciale) proprietarie di quote di Banca d’Italia, non trattenne quelle quote allo Stato, ma le cedette ai privati. Operazione contraria all’articolo 3, o perlomeno elusiva, a cui nessuno di oppose, a suo tempo. Berlusconi, verso la fine della scorsa legislatura, sollevò la questione della proprietà della Banca d’Italia, che doveva essere pubblica, e propose un piano per renderla tale. Ma il mondo bancario, e per esso Mario Draghi, nuovo governatore di Banca d’Italia, pose un secco veto: la Banca d’Italia deve restare privata. Un altro esponente del mondo e degli interessi bancari, Romano Prodi della Banca Goldman Sachs, andato al governo assieme al suo collega della Banca Centrale Europea, Tommaso Padoa Schioppa, si mise subito all’opera: se la legge è violata perché la proprietà della Banca d’Italia è al 95% privata anziché in maggioranza pubblica, non bisogna – sarebbe un sacrilegio – mettere la proprietà in regola con la legge, bensì, al contrario, mettere la legge in regola con la proprietà. Così si è fatto col decreto del 12 dicembre 2006, firmato da Napolitano, Prodi, Padoa Schioppa. Già! Prodi e Padoa Schioppa è ovvio che lo firmino – sono fiduciari dei banchieri. Ma che lo firmi Napolitano, un vecchio comunista, uno che era comunista nel 1948, quando essere comunisti significava essere stalinisti, intransigenti fautori della proprietà collettiva dei mezzi di produzione – che lo firmi Napolitano, è davvero il colmo! Dov’è il suo comunismo? Dov’è la difesa della Costituzione, per la quale doveva dare, se necessario, la vita? Dov’è la difesa del supremo principio della sovranità popolare? E del lavoro come fondamento della Repubblica, del lavoro che invece viene sacrificato all’usura? Napolitano doveva semplicemente rifiutarsi di firmare per far salvi principi essenziali della Costituzione che giurò di difendere.
In realtà, chi conosce i “comunisti” (non la base ingenua e idealista, ma i capi freddi e lucidi – non i Rubashov, cioè, ma i Gletkin del romanzo di Arthur Köstler, Buio a Mezzogiorno), sa che essi non sono comunisti, non gli importa nulla di socialità etc. – i capi “comunisti”, da Stalin in poi, hanno come scopo la conquista e la gestione del potere fini a se stesse. Non hanno un’identità ideologica: per questo fine, essi si servono di tutto, di ogni idea, di ogni uomo, dello Stato, dei principi, come di un puro mezzo, strumenti sostituibili. Sono tecnici della manipolazione sociale. Tutto il resto, per loro, è puerile romanticismo. Va bene per il popolino. Paris vaut bien une messe.
E i partiti della sinistra? Ebbene, si è visto anche nella vicenda Consorte: i partiti della sinistra seguono i finanzieri e si occupano di allineare la società agli interessi dei banchieri.

Marco Della Luna da MZ - Il giornale del ribelle

23 dicembre 2007

La RETE del GRILLO


Ringrazio Beppe Grillo, o chi per lui, per aver pubblicato un link ad un'immagine di mia creazione direttamente dal suo blog.

Grazie!
e Forza PDL, continua così che l'Italia affonda...

P.S.
L'ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili; il pessimista teme sia vero.

05 dicembre 2007

I Resoconti dei Grilli Altoparlanti



AMICI DI BEPPE GRILLO DI FABRO E DELL'ALTO ORVIETANO

Stiamo vicini ai nostri politici, facciamogli sentire il nostro affetto e la premura che abbiamo per loro. Speriamo che contraccambino.
Intanto gli AMICI DI BEPPE GRILLO DI FABRO E DELL'ALTO ORVIETANO, di cui faccio parte, hanno deciso di rendere pubbliche le sedute del Consiglio Comunale di Fabro.
La cosa migliore sarebbe assistere di persona a tali eventi (di solito a scadenza più o meno mensile il giovedì alle 17), ma, vuoi per l'orario che per la scarsa visibilità della pubblicità in bacheca, la sala consiliare è sempre vuota o quasi.
Perciò cercheremo da fare altoparlante amplificatore per chi vuole stare più vicino al suo Comune e ai suoi amministratori.
STAY TUNED


Rapporto del CONSIGLIO COMUNALE tenutosi il 29/11/2007
(1 interrogazione + 4 provvedimenti da votare)

All’apertura il Sindaco ha chiesto a tutti i presenti di spegnere il cellulare per evitare possibili critiche in merito.

In apertura c’è stata un’ interrogazione del consigliere Tiberi (minoranza) riguardante il centro anziani (appalto, ritardi dell’apertura).
Queste sono i temi trattati dalla sua interrogazione:

“Entro l’anno doveva entrare in funzione ed invece ritardi nelle pratiche burocratiche non ne hanno permesso l’ inaugurazione.” Tiberi ha inoltre aggiunto che sono stati spesi 200.000 euro per la realizzazione di un’opera che sembra non essere effettivamente necessaria per la comunità. Ha inoltre aggiunto che l’opera (intesa come costruzione dell’edificio) è stata terminata circa 2 anni fa e tuttora non è ancora in funzione. Lo stesso ha poi rivolto le seguenti domande al consigliere Capini (maggioranza):

A chi è stato affidato l’appalto? In quanti hanno partecipato alla gara d’appalto?
Sono ad oggi pervenute richieste per usufruire dei servizi erogati dal centro anziani ?
Le pratiche burocratiche sono ancora in corso oppure sono state concluse?

Capini ha così replicato:
Il percorso per l’attuazione del centro anziani è stato più lungo del previsto. Sembrava di facile attuazione ed invece il procedimento è andato a rilento. Le cause non sono riconducibili al Comune, bensì ad altri soggetti. Ammetto che il Comune ha valutato male i tempi, poiché doveva essere attivato 2 stagioni fa (inizio primavera 2007).

Questione economica
I soldi per la realizzazione dell’opera sono stati finanziati in parte dal Comune, in parte dal programma PUC.
http://www.contrattidiquartiere.net/puc/schede/fabbro-nc.pdf

Questione appalto
La gara per l’appalto è stata effettuata ed è stata vinta dalla Cooperativa Quadrifoglio. Capini ha affermato di non conoscere il numero dei partecipanti.
(Lui è il responsabile per la realizzazione del progetto)

Questione inaugurazione
L’inaugurazione della struttura è prevista per il 29 dicembre, mentre l’apertura per il 2 gennaio.

Questione partecipazione
I soggetti che hanno manifestato interesse sono pochissimi.
Non verranno effettuate preiscrizioni. Nei giorni precedenti all’inaugurazione verranno spediti i depliant informativi alle famiglie il cui nucleo famigliare è composto da over 65.

Questione “organizzativa”
Qualche tempo fa è stata fatta una riunione all’interno del centro anziani, alla quale hanno preso parte gli organi che si occupano di anziani:
padronati (non sono sicuro di aver capito bene)
centri anziani della zona
Alla replica del consigliere Capini segue quella di Tiberi:
Sarebbe stato più utile realizzare un asilo nido (diversi bambini sono stati esclusi dall’accesso nell’asilo nido esistente per esubero), piuttosto che realizzare un centro anziani del quale non si avvertiva un’effettiva utilità. La probabile inutilità è provata anche dallo scarso riscontro di interesse che ha ottenuto la struttura, nonostante siano già diversi mesi che se ne parli.

Capini replica a Tiberi:
OVVIAMENTE hanno risposto in pochi poiché tutte le attività hanno bisogno prima di farsi conoscere. Poi sicuramente il centro anziani riscuoterà successo.

INTERVENTO DI GARILLO (Vicesindaco)
Vorrei esporre una considerazione politica. Tiberi ha posto una questione morale tra il centro anziani e l’asilo nido. Io sono di sinistra e penso che gli anziani vadano tutelati!! Dalle parole di Tiberi sembra che all’opposizione non interessi la questione degli anziani. Il progetto del centro anziani è partito da alcune rimanenze del PUC di Fabro Scalo. Il progetto è stato approvato dall'ambito territoriale ed è stato realizzato soprattutto con finanziamenti della regione Umbria.

Se non ci sarà partecipazione, non sarà un fallimento perché è comunque un’opera per la cittadinanza.

Tra le motivazioni burocratiche che hanno rallentato l’inaugurazione del centro anziani c’è ad esempio la gara per l’appalto , che pensavamo non si dovesse fare.

Alla destra non interessa il sociale, non interessano gli anziani! Peccato non ci sia la stampa che divulghi questa vostra posizione (rivolto a Tiberi). C’è stata anche una battuta rivolta agli spettatori scrivani, che avrebbero potuto sostituire la stampa.

Alla gara d’appalto hanno partecipato 1, forse 2, organi. Ha vinto la Coop. Quadrifoglio, che è stata tanto criticata dall’opposizione perché opera nel sociale.



********************* FINE INTERROGAZIONE **************************


ORDINI DEL GIORNO CHE SONO STATI VOTATI


1)Approvazione definitiva dei provvedimenti approvati nel consiglio comunale precedente:

Modifica PRG
Punto n° 63 : lottizzazione in località Carnaiola, zona C
Punto n° 64 : proposta gemellaggio con Valtopina in occasione della mostra del tartufo

VOTATO FAVOREVOLMENTE E APPROVATO
2)Modifica del PRG: soppressione comma 4 articolo 15. (Modifica che è stata adottata con delibera numero 44 del 26 giugno e riguardante la zona artigianale.)

COMMENTO PER CHIARIRE L’OGGETTO IN DISCUSSIONE: Dopo la modifica che si intende votare, nella zona artigianale che sta sorgendo in località Colonnetta (dietro a Berilli) saranno possibili sia insediamenti artigianali, sia industriali. Ossia, da zona prettamente artigianale si passerebbe a zona artigianale e industriale.


Il consigliere Tiberi prende la parola:
Egli insinua che si voglia prendere questo provvedimento poiché in realtà non esiste un particolare interesse nei confronti della zona (ex-) artigianale che si sta realizzando. Poi chiede:

Quanti sono i lotti venduti finora e quanti quelli che sono stati motivo di interesse per eventuali acquirenti??

Perché si richiede la modifica del PRG in tale direzione??


Replica del Sindaco:
Non so quante siano le richieste pervenute finora. In totale vi sono 22 lotti ed 8 sono già stati venduti. La vendita dei lotti in questione è gestita dal Consorzio Crescendo.


Replica di Garillo:
La modifica del piano regolatore si è resa necessaria in funzione dell’occupazione.

VOTATO FAVOREVOLMENTE E APPROVATO



3) Assestamento del bilancio preventivo 2007

Parla Garillo:
La maggioranza pensava di investire l’avanzo del 2006 (79.900 euro) in illuminazione pubblica, marciapiedi ecc.
NON possiamo invece utilizzarlo per questi scopi poiché nell’ultimo consiglio della ATO4 hanno stabilito con un provvedimento provinciale (retroattivo da gennaio, non so se 2006 o 2007) di aumentare le tariffe per il conferimento (in discarica) dei rifiuti solidi. Le tariffe passano da 22 euro a tonnellata a 72 euro a tonnellata. Ci sono stati 12 comuni dell’Orvietano, compreso Fabro, che hanno presentato ricorso al TAR e stiamo aspettando il verdetto. Nell’attesa, non possiamo non considerare questa spesa nel bilancio del 2007.

Inoltre, questa mattina dal comune di Terni sono arrivati da pagare 7.000 euro all’ATC (se non ho capito male, ha cambiato ragione sociale).

Inoltre, per il decreto legge n° 262 del 2006, il Governo ha decurtato i trasferimenti al comune di Fabro per una somma pari a 28.000 euro. Il decreto avrebbe aumentato gli estimi catastali delle case rurali. (Se non ho capito male, con questo decreto il Comune dovrebbe guadagnare di più in tasse comunali e quindi viene privato di una parte dei trasferimenti statali.)

Replica Tiberi:
Il Servizio Idrico Integrato (SII) rappresenta un debito per il Comune, e adesso anche la ATO4 aumenta le tariffe e ci rimette sempre il Comune. La maggioranza accoglie sempre con favore l’avvento di questi consorzi, come anche il Crescendo, e ci si butta a piè pari, non si sa bene se per scelta prettamente economica (spesso si dice: il servizio migliora e si paga meno, ma ciò non si è verificato, almeno nel caso di Fabro), o per correnti di interesse politico. In ogni caso, la maggioranza dovrebbe alzare il capo e opporsi a certe decisioni che penalizzano l’ intera comunità. (Questo è il riassunto!)

Tiberi ha affermato anche che il Comune prese un prestito di 120.000 euro per conto del SII.
(Prestito contratto probabilmente per far fronte alla ricapitalizzazione di circa 95.000 euro della società SII: tema affrontato nelle sedute precedenti)


VOTATO FAVOREVOLMENTE E APPROVATO



4) Provvedimento a favore di pendolari e studenti in seguito all’abolizione di alcuni treni FS, al cambiamento di orari e all’aumento delle tariffe.

Parla la consigliere Monni:
Vorremmo che l’intero consiglio comunale mostrasse sensibilità nei confronti di studenti e pendolari.
I cambiamenti che FS apporterà sono i seguenti:

1)Il treno locale del mattino sarà posticipato di 10 minuti.
2)Abolizione del treno, proveniente da Chiusi, che arriva a Fabro alle 14:24 (circa).
3)Aumenti delle tariffe pari a circa il 15%.
4)Abolizione abbonamenti settimanali.

Vorremmo inviare la copia della delibera odierna a:

Direzione generale Trenitalia.
Presidente della Regione.
Presidente della Provincia.
Comuni del comprensorio.

Tiberi replica:
Il treno lo prendono tutti, indipendentemente dal colore del partito! Approviamo senza dubbio.

VOTATO FAVOREVOLMENTE E APPROVATO

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