21 marzo 2009

APPELLO CONTRO LA DITTATURA BANCARIA E TECNOFINANZIARIA






No alla vita basata sul prestito e sull’usura

No al debito eterno degli Stati, dei Popoli e dei Cittadini

Il Popolo (attraverso lo Stato) torni titolare della Sovranità Monetaria


La questione della Sovranità Monetaria non è questione economica. Riguarda tutti gli aspetti della nostra vita. La Banca Centrale Europea, proprietà delle Banche Nazionali Europee, come Bankitalia, emette le banconote di Euro. Per questa stampa pretende un controvalore al 100% del valore nominale della banconota (100 euro per la banconota da 100 Euro), appropriandosi del poter d’acquisto del denaro che crea a costo zero e senza garantirlo minimamente.
E’ un’incredibile regalia truffaldina ai danni della popolazione intera. Gli Stati pagano questa cifra con titoli di Stato, quindi indebitandosi. Su questo debito inestinguibile, pagheranno (pagheremo) gli interessi passivi per sempre. Con le tasse dei cittadini, o vendendo a privati beni primari, come le fonti d’acqua. Per contenere il debito pubblico, che è generato soprattutto dal costo dell’emissione del danaro che lo Stato paga alla BCE, ogni governo è costretto ad aumentare una pressione contributiva diretta ed indiretta sempre più alta nel tempo, che per alcuni soggetti, i più deboli, corrisponde ad un prelievo forzoso di oltre il 60% del proprio guadagno.
Questo enorme profitto è incamerato ingiustamente, illegittimamente ed anticostituzionalmente dalla BCE, ovvero dai suoi soci, le Banche Nazionali, a loro volta controllate da soggetti privati. Queste Banche sono di proprietà privata, e, soprattutto, di gestione privata, anche se ingannevolmente vengono fatte passare per “pubbliche”. Gli utili che traggono dalla emissione monetaria vengono occultati attraverso bilanci ingannevoli, in cui si fa un’arbitraria compensazione dei guadagni da Signoraggio con inesistenti uscite patrimoniali. Dopo 60 anni di Signoraggio (il guadagno sull’emissione) esercitato da Bankitalia e BCE, l’Italia ha un enorme debito pubblico generato esclusivamente dai costi per l’emissione del danaro pagati alle Banche Centrali.
Se l’emissione del danaro fosse stata affidata allo Stato, senza creare debito, oggi non avremmo un solo euro di debito pubblico e le tasse da reddito potrebbero non esistere od incidere minimamente sui redditi da lavoro. Tutti i costi sociali (pubblico impiego, opere, scuole, ospedali) si sarebbero potuti coprire con i proventi da IVA (imposta sul valore aggiunto) magari maggiorata al 30% per i prodotti di lusso e non popolari, e da tasse su transazioni soggette a pubblica registrazione.
Senza usura contro lo Stato da parte delle Banche Centrali, che ha costretto lo Stato a vessare i propri cittadini con tasse spropositate (ricordate il prelievo sul conto corrente voluto dal banchiere Ciampi, travestito da uomo politico?), non bisognerebbe lavorare 30 anni per comprare una piccola casa, pagando tassi da usura. Non esisterebbe il degrado sociale, la povertà, il precariato, la delinquenza come mezzo di sopravvivenza di massa. Senza il Signoraggio delle Banche Centrali gli Stati non avrebbero più debiti e non sarebbero più costretti a tassare e tartassare i propri cittadini, a sottoporli a forme di controllo poliziesco per la determinazione dei redditi. I guadagni da lavoro dipendente ed autonomo sarebbero tutti legittimi, provati e dichiarabili senza timore, senza evasione, senza elusione, e l’unica tassa da riscuotere sarebbe quella sull’acquisto di beni e servizi, favorendo quelli per la sussistenza con aliquote più basse ed alzando le aliquote per i prodotti voluttuari e di lusso.
Ritornando la sovranità monetaria nelle mani degli Stati sovrani si eliminerebbe il debito degli stessi e di conseguenza di larga parte della popolazione. L’esistenza di noi tutti, condizionata e vincolata fin dalla nascita dal principio usurocratico del debito sarebbe sollevata dall’angoscia da rata, da scoperto di conto corrente, da pignoramento, da sfratto, da banca dati della puntualità dei pagamenti. Le nostre vite sarebbero liberate dall’assillo dal lavoro, del doppio lavoro, del bisogno di guadagnare tanto, per poi pagare il 60% del proprio guadagno allo Stato, perché lo Stato è sotto l’usura dei Banchieri.
Merita trattazione a parte l’analisi delle influenze sulla nostra vita dell’assillo economico. Influenze negative di carattere psichico, culturale, sociale. Con i drammi della povertà, dell’emigrazione, del doppio lavoro familiare, del lavoro precario, del lavoro insicuro, delle pensioni minime, che, senza la voracità da usura delle Banche Centrali, si sarebbero potuti evitare. Sottoponiamo l’appello a deputati, senatori, giornalisti, intellettuali, contestatori, anticonformisti, per promuovere la proposta di legge che faccia tornare l’emissione monetaria in mano statale, ovvero politica e popolare. Diffondiamo la verità negata: viviamo in una dittatura bancaria che impone a tutti l’angoscia esistenziale della vita basata sui debiti.

Azzeriamo il debito degli Stati
Eliminiamo la schiavitù degli indebitati per sopravvivere
Riprendiamoci la nostra vita e la nostra libertà

Massimo Fini
Marco Francesco De Marco
Valerio Lo Monaco
Alessio Mannino
Andrea Marcon


17 marzo 2009

Nasce a Perugia Pipenet, il futuro del trasporto. E adesso il pacco te lo mando col tubo

Maurizio Troccoli • 16 marzo 2009 19:27

Il futuro del trasporto di merce leggera si chiama Pipenet. La rete di “tubi porta pacchi” è stata presentata questa mattina, a Bruxelles, nell’ambito della conferenza sul futuro dei trasporti “Hight level stakeholder conference on the future of trasport”. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario della Politica europea dei trasporti che ha incontrato gli ideatori di Pipenet Franco Cotana e Federico Rossi, docenti dell’Università di Perugia, ha definito questa rete come il “quinto sistema di trasporti del futuro”, dopo quello stradale, via mare, ferroviario ed aereo, destinato a collegare capillarmente l'Europa ad altissima velocità e “a trasportare merci leggere - dice Cotana - sostituendo numerosi e pericolosi tradizionali sistemi che sono anche causa di incidenti e di vittime della strada”.

Risparmio energetico ed economico

Oltre alla velocità il sistema Pipenet garantisce risparmio energetico ed economico: “La merce viaggerà ad una velocità che può raggiungere i 1500 km/h – aggiunge Cotana – mentre i consumi energetici, a parità di tonnellate di merce trasportate, risultano ridotti del 70 % rispetto alla strada, del 50% rispetto al trasporto ferroviario e del 90 % rispetto al trasporto aereo, con conseguente riduzione delle emissioni di Co2”. I costi di realizzazione dell'infrastruttura, successivi alle fasi di start up della tecnologia, sono inferiori al milione di euro al chilometro, estremamente ridotti rispetto alle altre infrastrutture di trasporto.

Nessun impatto ambientale

Il sistema può essere realizzato anche in superficie, in affiancamento ad opere esistenti riutilizzando infrastrutture già utilizzate quali tracciati stradali, ferroviari, ponti e gallerie. “Un’altra particolarità – spiega Rossi - è la possibilità della posa in opera sottomarina che potrebbe determinare collegamenti strategici su grandi distanze (esempio Palermo - Napoli - Genova, Bari - Ancona - Trieste, ecc). L’accordo per la realizzazione della rete Pipenet è stato siglato nel 2005, presso la sede di Finmeccanica, tra l’università degli studi di Perugia e l’Arnaldo Breda. Il prototipo è stato illustrato questa mattina ai rappresentanti dell’Unione europea che “ha finanziato – hanno specificato Rossi e Cotana - 500 mila euro per il primo stralcio di progetto che prevede il completamento di un tratto di 70 metri di tubi Pipenet, come campo prova, a Terni”. Il tubolare è dotato di capacità di propulsione, infatti presenta un motore elettrico lineare a sospensione magnetica con assenza di attrito aerodinamico, ottenuto mediante evacuazione dell’aria.

Come funziona

All’interno dei tubolari viaggiano delle capsule contenenti merci che possono arrivare fino a 50 chilogrammi di peso e 200 litri di volume, ovvero il 70% della merce che oggi viene trasportata sulle reti infrastrutturali convenzionali. “In una prima fase – chiarisce Cotana – il sistema Pipenet dovrà collegare i centri dei principali vettori di trasporto merci. Lo sviluppo della rete invece prevede lunghi collegamenti sia sottomarini che via terra, privi di impatto ambientale, di facile, economica e veloce realizzazione poiché il diametro del tubo è di circa un metro.

http://www.perugianews.it/it/tecnologia_pipenet_il_futuro_del_trasporto_e_adesso_il_pacco_te_lo_mando_col_tubo.html

10 marzo 2009

Decrescita economica



QUI la seconda parte

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