29 dicembre 2008

Pronti? ... Arrivano gli Amero!

La nuova moneta unica mondiale è sempre più vicina.
E i monotoni Massoni Illuminati inseguono senza tregua e senza fantasia il loro obbiettivo: una unica banca, un unico stato, una unica legge.

Bush aveva già firmato "segretamente" un accordo nei primi anni del 3 millennio tramite il quale dava vita alla moneta del Nord America. (Fonte)

Dall'intervista che linkerò di seguito Hal Turner (fino al 30 Luglio del 2008 conduceva uno dei più importanti programmi radio al mondo) ci informa che gli Stati Uniti hanno spedito 800 miliardi di AMERO alla China Development Bank in previsione del crollo definitivo del Dollaro.

Difatti la Cina possederebbe una quantità così grande di Dollari tale da far sprofondare per l'economia degli USA in breve tempo.

Hal ha subito enormi pressioni da banche e governi, che non gli hanno permesso di continuare la conduzione del suo programma. I banchieri hanno così evitato che la gente sapesse cose che non devono esser note.

Sembra che a Febbraio del 2009 il dollaro inizierà il crollo definitivo e verrà man mano sostituito dall'Amero al livello globale...
ci sarà una forte svalutazione, dice Hal, che definisce il tutto "la più grande truffa economica della storia".



(Clicca sull'immagine per ascoltare l'intervista)



Probabilmente vogliono rimpiazzare ogni moneta circolante con l'Amero... le teorie degli ormai etichettati "cospirazionisti" sono sempre più realtà (purtroppo spesso ignorata)

Il documentario ZEITGEIST insieme al secondo From freedom to fascism che abbiamo proiettato qualche mese fa in Sala Laura sono stati rivelatori.
Consiglio a tutti i professori di trovare il modo di proiettarlo nelle scuole o nelle università, magari all'interno di un progetto culturale riguardante lo "Stato di diritto" o gli "Schiavi moderni"

Dobbiamo dare maggiore attenzione, spazio e importanza alla triste, ma vera tematica Nuovo Ordine Mondiale se vogliamo veramente inseguire uno stato di diritto: il passo per un Nuovo Ordine Mondiale palesato è vicino.

Se vogliamo stare ad assistere impotenti e ignoranti... allora scusate per il disturbo.

"Avremo un Governo mondiale che ci piaccia o no. L'unica questione è se il Governo mondiale sarà raggiunto con la forza o con il consenso"
-parole pronunciate al Senato Americano dall'artefice del Sistema della Federal Reserve, Paul Warburg (massone della loggia degli Illuminati) -

"Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time Magazine e alle altre grandi pubblicazioni, i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri, rispettando le loro promesse di riservatezza per oltre 40 anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare questo piano per il mondo se fosse stato di pubblico dominio durante tutti questi anni. Ma il mondo, oggi, è molto più evoluto e preparato per proseguire il percorso verso un governo mondiale. La sovranità sopranazionale di un'elite intellettuale e di banchieri internazionali è sicuramente preferibile all'autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati."
-David Rockefeller al concilio per le relazini internazionali (massone della loggia degli Illuminati)-



*Ron Paul è un Senatore del Partito Repubblicano fra i più attivi e con più progetti di legge presentati; è conosciuto come "Mister No" o "Dr. No" a causa di tutti i suoi voti negativi sui progetti di legge che vadano contro i principi della costituzione. È stato uno dei candidati repubblicani per le elezioni presidenziali del 2008, ed è stato, paradossalmente, il candidato più di successo in internet, e uno dei meno citati dai media.

"È da 35 anni che vado esprimendo le mie gravi preoccupazioni per il futuro dell'America. La strada che abbiamo intrapreso nel secolo scorso ha messo a rischio le nostre libertà, la nostra sicurezza e la nostra prosperità. Nonostante queste preoccupazioni di lunga data, vi sono giorni - che diventano sempre più frequenti - in cui mi sento convinto che siamo giunti ad un momento nel quale accadranno dei fatti di grande importanza.
-Ron Paul-


27 dicembre 2008

Buon Natale !?!

Scritto da Stefano Montanari
giovedì 25 dicembre 2008

 Per ragioni che non capisco ma che accetto, è uso augurare al prossimo un buon 25 dicembre, l’ipotetico compleanno di Gesù, e al diavolo il resto dell’anno.

Ligio alla tradizione, anch’io voglio mandare un po’ di auguri.

Per diritto di precedenza, buon Natale a Silvio Berlusconi che, forse approfittando di un percorso di vita incontestabilmente più lungo, di miracoli ne ha fatti ben più di Cristo: dalla sparizione dei rifiuti di Napoli a quella, tuttora in corso, del cervello di molti connazionali.

Per diritto onomastico, a seguire, buon Natale a Cristiano Di Pietro, rampollo di cotanto padre e miracolosamente veloce nell’apprendere i segreti del galateo politico italiano. E, naturalmente, buon Natale al babbo e alla sua squadretta di cementificatori, di vestali, di pontefici (nel senso etimologico di costruttori di ponti) e di emuli dei simpatici castori costruttori di dighe, in questo caso in versione lagunare.

Buon Natale ad Antonio Bassolino, capitano coraggioso che ha saputo resistere alla tempesta senza che nessuno gli abbia fatto tirar fuori i miliardi di Euro (chi sa dire quanti?) scomparsi in un festoso gioco di prestigio di ecoballe e di aziende dai compiti misteriosi.

Buon Natale ai giudici per i quali essere ubriachi ed

accoppare (meglio se dopo averla violentata) una donna che non è d’accordo ed oppone resistenza non sono aggravanti come potrebbe apparire a noi che, ingenui ed ignoranti di leggi, siamo capaci di usare solo il buon senso, ma sono attenuanti. E, ancora, un buon Natale a loro, ai magistrati, per i quali massacrare l’ambiente è marachella indegna di attenzione.

Al proposito, buon Natale alla Chiesa Cattolica Romana che se ne sta distrattamente ad osservare senza alzare un dito (sempre che se ne accorga) lo scempio che si fa, almeno in proporzione terrestre, del Creato del cui progettista si dichiara rappresentante.

Un doveroso buon Natale alla famosa legge CIP6, camaleontico monumento all’illegittimità ed alla mascalzonaggine.

Buon Natale alla Costituzione, mutilata e sbeffeggiata da un parlamento mai eletto da nessuno con le ultime amputazioni sottoscritte docilmente da un presidente della repubblica cui nessun italiano ha dato il seggio in senato.

Parlando di voti, come non augurare buon Natale agli scrutatori abruzzesi, stanchi per il superlavoro, cui sono sfuggiti i voti dati alla lista Per il Bene Comune addirittura nel seggio dove ha votato il candidato al governatorato?

E i miei auguri alla Mafia, senza il cui apporto una bella fetta dell’economia nostrana chiuderebbe bottega, preceduta dalla nostra politica.

Naturalmente buon Natale alle società di calcio che vivono in un’altra economia e che possono permettersi di sborsare decine di milioni di Euro per assicurarsi i deliziosi quanto effimeri palleggi di qualche ragazzotto, non dovendo scucire un centesimo per i disastri che una certa frazione di frequentatori degli stadi allestisce con puntuale regolarità ed essendo esentati dalla tirannia del fisco.

E l’ARPA? Certo, auguri anche all’ARPA che ci ha tenuti sempre tranquilli raccontandoci con pazienza le favole della buona notte, qualche volta sacrificando persino qualcuno dei loro che è finito in occasionali, piccole tempestucce giudiziarie, subito sopite, però.

Un felice Natale all’ENEL e a tutti i fautori di quella cosa chiamata carbone pulito, sperando che qualcuno smentisca il Nobel Carlo Rubbia, fermo nel negarne l’esistenza.

E i miei auguri personali a tutti quegli uomini di buona volontà che stanno cercando di farci chiudere la ricerca, dalla pittoresca psicopatica romana che, dopo un periodo di quiete, ora vive una ricaduta, a certe associazioni comiche che stiamo disturbando a qualche magistrato che, valendosi di consulenti di origini incerte e di altrettanto incerta preparazione scientifica, fanno archiviare procedimenti colossali pur disponendo di materiale a dir poco scottante.

Auguri a Legambiente che, dopo i trionfi ottenuti con la messa in opera dell’inceneritore di Brescia e con la prossima riapertura di quello di Verona, sta ora per vedere acceso l’impianto turbogas di Modugno e vede con favore la torre di Babele di rifiuti in partenza nella Torino chiampariniana.

Uno splendido Natale a tutti i media di regime che, con rocciosa abnegazione ed eroicamente incuranti della loro missione, sono sempre stati coerenti nel distorcere scientificamente le informazioni sull’ambiente o, nei casi estremi, nel tacerle.

Un Natale radioso alla nostra accademia che ha dimostrato con i fatti come esista anche una sorta di Italian Dream che permette persino ad un analfabeta di assurgere alle superbe altezze della cattedra: basta disporre della parentela giusta, di connessioni adeguate e, in mancanza d’altro, di un fisico generoso e disponibile. Da lì, dalla cattedra, applicando la tariffa del caso, si può raggranellare anche qualche soldo. Basta cancellare la scienza alle pagine giuste.

Buon Natale e lunga vita all'amianto di cui gl'industriali, i professori juke box e i politici hanno perpetuato l'esistenza a dispetto della più ovvia e della più antica delle evidenze. I mesoteliomi sono anche merito vostro, così come lo sono oggi una collezione di malattie da inquinamento.

Buon Natale ad Umberto Veronesi, l'uomo zero.

Un buon Natale particolarmente interessato, e questo per motivi geografici, a chi ha dato il permesso d’imbottire un po’ del sottosuolo modenese di gas facendone un deposito colossale per i fabbisogni di clienti stranieri. L’augurio, e questo più che altro a noi che qui abitiamo, è che la terra non tremi come sta facendo ora perché, altrimenti, magari quel gas farà il botto.

Infine, certo dopo aver dimenticato chissà quanti meritevoli, i miei auguri rispettosi alle autorità modenesi che, resistendo alla tentazione di fare il bene comune e con molto senso dell’umorismo, ci hanno ampliato l’inceneritore, invitandoci a produrre con rinnovata lena rifiuti se non vogliamo che si spenga quel ricco, sempre più gigantesco falò.

Buon Natale non al vecchio mondo ma al mondo vecchio.

Immagine di Simona Bassano di Tufillo

La vera storia di Santa Claus


C'era una volta un tizio corpulento e avanti negli anni che dirigeva una multinazionale specializzata nella produzione di beni per l'infanzia, dal nome di Santa Claus.
Il buon vecchio, chiuso nella sua sede storica al Polo Nord, non si era però reso conto che il mondo era cambiato e che l'economia di mercato richiedeva drastici mutamenti. Era anche indebitato fino al collo, ma ciò non lo impensieriva, poichè confidava nei contributi statali e nelle persone di buona volontà, che però iniziavano a scarseggiare...
Quando le banche gli chiusero inaspettatamente le aperture di credito - fino a quel momento illimitate grazie a certe sue entrature politiche - egli si trovò così di fronte alla prospettiva di una bancarotta. Che fare? Entrare in politica per correggere le leggi a suo favore e scamparla sarebbbe stata un'ottima soluzione, ma lui non era il tipo...
Così accettò la proposta di una cordata di finanzieri liberisti, che rilevarono l'azienda e la scorporarono in due società, una fallimentare - che fu affidata allo Stato - e una sana e efficiente, che si tennero per sè. Il buon vecchio ottenne una quota di minoranza e una poltroncina nel consiglio di amministrazione.
La nuova politica aziendale consisteva nel de-localizzare gli impianti, collocandoli nelle zone più povere del pianeta, gli gnomi e le renne, riluttanti a trasformarsi in pendolari, protestarono con vigore. Il problema fu risolto licenziandoli tutti e assumendo manodopera del posto, che costava anche meno.
Le nuove maestranze, oltre a essere sottopagate e a lavorare in condizioni inaccettabili, avevano anche il pregio di non protestare mai. Nemmeno quando, ridotte le spese per la sicurezza, si verificarono gravi incidenti. Fu una scelta questa che tuttavia si rivelò un ottimo fattore di sviluppo.
Il nuovo corso della Santa Claus Ltd diede presto i primi frutti. Ridotto all'osso il costo del lavoro, ottimizzata la produzione dei regali e affidata la consegna a piccoli vettori locali in franchising, in breve tempo l'azienda vide incrementare i propri ricavi e risanato il proprio bilancio.
Un'altra iniziativa lungimirante fu la quotazione in Borsa, con l'appoggio di note banche d'affari che diffusero rating improbabili ma appetibili. Il collocamento andò oltre le più rosee previsioni e ben presto le azioni della Santa Claus Ltd furono tra le più ambite degli speculatori.
Tuttavia il mercato non perdona. L'uso massiccio di subappalti incontrollabili e di materiali scadenti cominciò ben presto a creare una serie di problemi strutturali. Il cronico ritardo delle consegne fu il primo, cui seguì il rapido deteriorarsi della qualità del servizio che, affidato a precari mal pagati e poco motivati, si rivelò ben presto assai scadente. Iniziarono a fioccare le proteste, alle quali si aggiunsero infine costosissime cause penali per i danni arrecati dalla pessima qualità dei regali, spesso pericolosi e a volte addirittura tossici.
la fortuna della Santa Claus Ltd iniziò a declinare e culminò con il crollo delle azioni, dovuto allo scoppio di una bolla speculativa (la famosa bolla natalizia). A ciò si sommarono le pesanti perdite, originate da spericolate operazioni di leva finanziaria operate dall'azienda per colmare il dissesto.
Era la fine. L'azienda venne commissariata, lasciando sul terreno migliaia di lavoratori disoccupati e di investitori gabbati. Il buon vecchio, al quale nel frattempo era stata abilmente offerta la nomina a amministratore delegato, fu costretto a fuggire...
Di lui non se n'è saputo più nulla. C'è chi dice di averlo visto vagare disperato nei pressi di outlet in disarmo, altri affermano che è nascosto a casa della Befana, sua buona amica dei tempi del successo...

da Lupo Alberto dicembre 2008

06 dicembre 2008

MALPELO - L'UMBRIA LO SPECCHIO DI UN PAESE EX BELLO (1a parte-Quinta puntata)

Ecoterrorismo, speculazione edilizia, mafia e corruzione, questo ed altro nella quinta puntata, del programma condotto da Alessandro Sortino scritto con Francesca Biagiotti.

Le contraddizioni dell’Umbria, regione presa spesso a modello del buon vivere in Italia, diventata oggi un centro di tensioni, interessi e contrasti.



QUI la seconda parte della puntata
e
QUI la terza parte

All’interno di un’arena realizzata appositamente nei locali dell’ex Mattatoio di Testaccio a Roma, Sortino racconta, attraverso un monologo appassionato e avvalendosi del supporto di filmati, la storia dell’altra Umbria, quella che un anno fa è stata teatro di una delle più imponenti operazioni antiterrorismo condotte in Italia in cui cinque ragazzi sono stati arrestati con l’accusa di aver compiuto e progettato attentati contro le istituzioni e contro i cantieri edilizi.

Sullo sfondo di questa vicenda, l’inchiesta di “Malpelo” spiega le proteste degli ambientalisti contro l’avanzata del cemento e la devastazione del territorio indagando sulla speculazione edilizia in questa regione. Un fenomeno su cui rischiano di innestarsi altri meccanismi: il riciclaggio di denaro sporco e il traffico di droga e in cui potrebbero farsi spazio la camorra e l‘ndrangheta.

E la verde Umbria si sveglia con due inquietanti primati: il più alto numero di morti nei cantieri e il più alto numero di morti per droga.

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